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La bacchettata della Boldrini a Lega e grillini immaturi

Alla seduta agostana della Camera dei deputati dedicata all’incardinamento del decreto femminicidio trionfa l’astensionismo. Troppa fatica per i deputati che pur di non interrompere le meritate ferie hanno preferito dare buca. Qualcuno anche in segno di protesta visto che la riaccensione della macchina parlamentare per una sola seduta ha un costo non indifferente. In un’aula semideserta però un centinaio di deputati hanno assistito ad un nuovo battibecco tra i grillini e la presidente della Camera Laura Boldrini.

I presenti

Alla seduta partecipano una quarantina di deputati del Pd. Presente tra i banchi di Montecitorio il segretario Guglielmo Epifani, nonché diversi esponenti “renziani” (Richetti, Boschi, Rughetti). Oltre venti i deputati “grillini”, tra i quali il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio. Presenti, inoltre, una decina di parlamentari di Sinistra, ecologia e libertà, una decina di deputati del Pdl e infine alcuni parlamentari di Scelta Civica e Lega.

Le polemiche a 5 Stelle

“Correrò il rischio di essere populista e cinico come dice il collega Walter Verini”, ha detto Walter Rizzetto (M5S). “La ratio delle critiche del movimento Cinque stelle non era tentare di non parlare di un tema così importante. Noi faremo la nostra parte. Quello che non capiamo è questo stop, queste mezze ferie per poi essere richiamati alla Camera e poi farne altre. La giornata di oggi costa 150-200mila euro tra trasporti e servizi offerti dalla Camera dei deputati, e noi saremmo stati più d’accordo a dare questi soldi ai centri in sostegno alle donne”.

La replica di Boldrini

Immediata la replica di Boldrini: “Ma lei ha capito che è un obbligo essere qui? Cosa parla di sprechi? Questo è un esercizio democratico”.

Boldrini, di fronte ai deputati presenti, di cui una ventina grillini, ha voluto replicare alle polemiche scatenate dal Movimento Cinque Stelle sulla convocazione per pochi minuti della Camera: sono “artificiose” e “strumentali”, ha detto la presidente aprendo i lavori e rispondento alle accuse lanciate in questi giorni dai 5 stelle che avrebbe voluto una ripresa “vera e seria” dei lavori parlamentari.

Boldrini ha ricordato l’iter previsto per la conversione in legge di un disegno di legge del governo e ha osservato che la convocazione della Camera era un “adempimento dettato dalla Costituzione” e sarà poi “la conferenza dei capigruppo a decidere i tempi della discussione in aula”. La Boldrini ha quindi criticato le “polemiche artificiose e inutili che nuocciono all’istituzione di cui facciamo parte” e ha ribadito che la convocazione dell’aula oggi “non dà luogo ad alcuna forzatura, nè può prestarsi a qualsivoglia strumentalizzazione”. Quindi, a sostegno della sua tesi, ha citato “gli innumerevoli precedenti analoghi in cui una Camera è stata convocata nella pausa estiva o natalizia”.

Boldrini vs Lega

Scintille anche tra la presidente della Camera e il leghista Gianluca Buonanno. “Dalla sue parole la presidente mi ricorda donna Prassede, una che pensava di avere il monopolio del bene e poi le cose stavano diversamente”, ha detto il deputato del Carroccio. “Oggi – ha aggiunto riferendosi alla seduta della Camera – si spendono 150 mila euro, non si poteva scegliere di lavorare tutta la settimana o mettervi d’accordo con il ministro per i Rapporti con il Parlamento perchè il governo non portasse il provvedimento il 16 agosto? Deve andare al mare donna Prassede, dove deve andare?”. “Lei è il presidente della Camera peggiore che si sia visto” ha concluso Buonanno.

Il presidente della Camera in aula ha risposto anche alle accuse di protagonismo che le sono state rivolte dal deputato della Lega Nord Nicola Molteni: “Proprio perché era un atto dovuto, era doveroso lei fosse presente, il nostro gruppo non ritiene opportuno che ci sia stato chi le ha rivolto ringraziamenti. Era qua ed era doveroso essere qua. Doverosa la convocazione, un po’ meno doverose le modalità con cui ha annunciato con eccesso di protagonismo ed ego che ha alimentato polemiche”. “Nessun protagonismo – ha risposto Boldrini – nelle mie parole nel post di Facebook non c’era alcun vanto: ho scritto che la Camera si sarebbe potuta convocare dopo il 20 per un decreto ma che in ogni caso la prossima seduta è fissata per il 6 settembre”.

Gelida la replica della Boldrini: “Sappiamo bene che lei non sa esprimersi senza offendere”. In precedenza la presidente aveva ribattuto a Lega e M5S: “Nessun protagonismo, nelle mie parole nel post di Facebook non c’era alcun vanto: ho scritto che la Camera si sarebbe potuta convocare dopo il 20 per un decreto ma che in ogni caso la prossima seduta è fissata per il 6 settembre”.

Gli interventi degli altri parlamentari grillini

Per Giulia Sarti il punto non è il tema del provvedimento ma dare l’impressione che Parlamento e Governo stiano lavorando mentre “la metà dei componenti del Governo è piuttosto impegnata in una delle più grandi eventi eclatanti dell’estate, il meeting di Rimini, regno di grandi accordi e di larghe intese, dove proprio in questa settimana si potrebbe trovare la soluzione tanto paventata per salvare il pregiudicato Silvio Berlusconi dalla sua naturale e ovvia decadenza da senatore”.


“Ci vendiamo la Camera dei deputati come il luogo in cui si lavora”, ha detto Carlo Sibilia, “ma noi qui non stiamo lavorando, questo non è un lavoro, ci vogliono due minuti per incardinare questo provvedimento”. “Quindi – ha ribattuto Boldrini – dovevamo essere più brevi… Interessante, c’è chi dice che dovevamo dare più spazio alla discussione, come vede è difficile mettere tutti d’accordo”.

Massimo Artini, infine, ha domandato se la data odierna sia stata scelta perché “a metà tra una vacanza e l’altra” della stessa Boldrini. “Mi spiace – ha chiosato la presidente della Camera – che il livello sia questo: è un atto costituzionalemte dovuto, dovevamo farlo, se non lo avessimo fatto non avremmo ripsettato la Costituzione. Criticare non è segno di maturità”.



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