Sentenza Mediaset, caso Mps e l’arresto a Cannes di Ablyazov in evidenza sulle prima pagine dei quotidiani oggi in edicola. “Berlusconi, le carte della difesa apre il Corriere della Sera “Il fatto non è reato”. Oggi la Cassazione decide, spazio alle tensioni nel Pdl, bocciate le manifestazioni. Procedura d’urgenza per la riforma elettorale. Ieri è stato il giorno della difesa del Cavaliere.
“Chiedo che la sentenza sia annullata perché il fatto, così come prospettato, è penalmente irrilevante”, ha detto l’avvocato Franco Coppi. A centropagina “Ablyazov arrestato a Cannes”, il dissidente kazako era in una villa. Il figlio: si eviti quanto è successo a Roma. Mentre Fiorenza Sarzanini torna sull’inchiesta Mps: la spartizione e il ruolo dei vertici Ds e Pd.
Caso Mps in evidenza anche sul Foglio, con “Scandalo finito a lenticchie, la madre delle tangenti è sempre incinta, ma in Mps non ce n’è traccia. I pm di Siena chiudono le indagini su 11 indagati (c’è l’ex presidente Mussari) per false comunicazioni e insider trading. Rep. e Fatto a bocca asciutta”. Mentre spicca una riflessione sul “Renzi silente: Tutti a domandarsi perché Matteo se ne stia zitto sui guai del Cav. E se non avesse un cazzo da dire?”
Il Giornale va sul sicuro e sceglie “Lezione di libertà”: L’avvocato Coppi smonta il teorema e spiazza i giudici “Vi provo che il reato non c’è, assolvete Berlusconi”. Mentre nel suo editoriale Vittorio Feltri riflette sul fatto che l’importante è rinviare: “Suspense? Nossignori. Il tormentone Silvio Berlusconi finirà (anzi non finirà) secondo uno stile prettamente italiano. La Cassazione, nome che evoca l’attività delle imprese di onoranze funebri,deciderà di non decidere. Rinvierà. Prenderà tempo allo scopo di perderne. Nei panni dei giudici lo stesso per motivi di quieto vivere”.
Di diverso tenore la prima pagina del Fatto Quotidiano: “Pdl, l’ultima minaccia cortei davanti alla cassazione”, con l’editoriale di Marco Travaglio “Comunque vada è un complotto”. Mentre a centropagina i retroscena di Tecce e d’Esposito su “Avvocati coltelli”, Il fido Mavalà è distrutto, il principe Franco sventola il corno; e palazzo Grazioli: “B. in clausura con la Pascale, Gianni Letta e il cane Dudù”.
“L’ora del verdetto” sceglie invece Repubblica, con il retroscena firmato da Carmelo Lopapa sull’ultima offerta di Silvio, pronto al passo indietro: “La mossa del Cavaliere assomiglia ad un’ultima offerta. E punta sul leitmotiv di questi mesi: la pacificazione. «Se mi salvano resterò sempre il leader del centrodestra ma farò un passo indietro, guiderò dietro le quinte, largo ai giovani in Forza Italia».
Da segnalare la suprema corte che dà torto alla Fiat: “Riassumete i tre operai di Melfi”. Erano stati licenziati per aver bloccato un carrello durante uno sciopero. E un’inchiesta di Valentina Conte sull’eurodeputato che guadagna dieci volte più della media.
Di “giudizio universale” parla Il Tempo, con la “decisione che passerà alla storia” nel fondo firmato da Francesco Perfetti, mentre a centropagina spazio alla decisione del sindaco di Roma, Ignazio Marino, di fare “la guerra alle auto”, con rincari di tariffe per i residenti.
Polemica l’apertura del Manifesto: “Crash test”, Dopo la Consulta, arriva un altro schianto per Marchionne. La Cassazione reintegra definitivamente i tre operai della Fiom licenziati alla Fiat di Melfi nel 2010. Landini: «È l’occasione per abbandonare ogni discriminazione nei confronti del sindacato». E domani incontra l’ad del Lingotto.
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