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Ecco da chi copia i Vaffa Beppe Grillo

Grazie all’autorizzazione dell’editore e dell’autore, pubblichiamo il commento di Gianfranco Morra apparso sul quotidiano Italia Oggi diretto da Pierluigi Magnaschi.

Sempre intelligente e spiritoso, anche se un po’ noir, il surrealismo di Beppe Grillo. Lo ha mostrato facendosi ghost writer di Berlusconi. Una lettera scritta col «culo». Come sempre. Quella parola, infatti, come hanno calcolato i semiologi, è la più usata dal comico ligure. Tanto che non è più dissacratoria, ma convincente, in quanto espressione di uso comune. A essa la mimica di Grillo attribuisce forte persuasività. Questo abuso della parola è una preziosa eredità assunta dal suo compianto maestro e predecessore: François Coluche.

Quando, in giro per Parigi, passiamo per il periferico «13me arrondissement» (quello dei Gobelins!), vi troviamo una piazza dedicata a questo attore. In Francia la sua memoria è ancora forte. Non solo per l’abilità istrionica di comico irriverente e sprezzante, ma anche per una iniziativa filantropica di straordinaria efficacia: i Ristoranti del cuore («Restos du coeur»), catena ancora attiva e non solo francese di aiuto agli sbandati senza tetto (circa 80 milioni di pasti annui, a 50 centesimi). Quella titolazione è pienamente meritata. Anche se, prima della tragica morte per incidente in moto (nel 1986 a 41 anni), era divenuto un nemico pubblico per l’establishment politico del suo paese.

Nel 1980, periodo difficile per la Francia, minata da inflazione e disoccupazione, Coluche aveva deciso di candidarsi alla presidenza della Repubblica. I sondaggi lo davano al 16 %. Per la prima volta un comico puntava così alto. Con l’appoggio di illustri intellettuali della gauche, come Bordieu e Touraine, Guattari e Deleuze. Ricevette non poche minacce e il suo regista, René Gorlin, fu assassinato (si seppe poi che non era stato per politica, ma per «affaire de femme»). Decise di ritirarsi per appoggiare Mitterand.

Questo maestro dell’antipolitica è stato largamente superato dal suo discepolo. Coluche e Grillo ebbero rapporti brevi ma intensi. Nel 1985 furono entrambi attori nel film di Dino Risi «Scemo di guerra» (tratto dai Diari di Mario Tobino sul conflitto libico). E appaiono in tutta evidenza le somiglianze dei due comici nel progetto politico e nella tecnica persuasiva. Anche se nei trent’anni tra il 1980 e il 2010 la rivoluzione elettronica della comunicazione ha cambiato molte cose.

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