Prima sono arrivati gli hashtag. Poi Zuckerberg si sarà reso conto che per mantenere la sua supremazia tra i social network bisognava rinunciare ad una dose della sua natura accentratrice ed aprirsi all’esterno. Una doppietta che percorre però innegabilmente la via già segnata dal rivale Twitter.
L’annuncio
Erano i primi giorni del mese di agosto quando con un post sul blog ufficiale Facebook annunciò l’introduzione della possibilità di embeddare i post su blog e siti Internet: “Oggi, stiamo cominciando ad attivare i messaggi incorporati per rendere possibile alle persone portare nel Web i più interessanti messaggi pubblici da Facebook”.
Facebook vs Twitter
Fino ad oggi eravamo abituati a farlo da Twitter grazie al quale ospitare sulla propria pagina Web un tweet è stato da sempre una mossa molto semplice: bastava un piccolo codice o soltanto l’indirizzo del tweet stesso e l’embed era fatto.
Ma da oggi anche Facebook offrirà questa possibilità a tutti i suoi utenti mentre in origine la funzione era stata implementata su Mashable, CNN e Huffington Post. Secondo quanto riportato in un post di Facebook il periodo di prova è stato utile per adottare una serie di modifiche tra le quali la riduzione della larghezza dei messaggi incorporati su dispositivi mobili per gestire meglio lo schermo del telefono. I dettagli della procedura sono stati illustrati sulla sezione del sito ufficiale dedicata agli sviluppatori, dove vengono indicate anche alcune opzioni per personalizzare nel miglior modo la gestione grafica dello spazio di inclusione.
Come fare
Per utilizzare la funzione di embed occorre cliccare sull’icona in alto a destra sul post ed utilizzare l’apposita funzione “Embed Post”. In questo modo si ottiene il codice da incorporare sulla pagina nella quale si intende ospitare il post. Qualcosa di simile alla condivisione, ma che in questo secondo caso porta un contenuto all’esterno del social network. Quando incorporati, i messaggi possono includere immagini, video, hashtag e altri contenuti.
L’embed sarà attivo
Esso cioè consentirà a chiunque di apporre il proprio “like”, commento o condivisione sullo status visionato. Commenti, “mi piace” e condivisioni saranno poi conteggiati insieme a quelli ottenuti direttamente sul social network.
Misure per la privacy
Potranno però essere incorporati solo gli aggiornamenti di stato che hanno settato la privacy su “pubblica”. L’embed non è quindi applicabile a post con visibilità limitata ai soli amici o a gruppi ristretti di persone.
Una crescita inarrestabile
Come scrive su Twitter Vincenzo Cosenza, Social Media Strategist di BlogMeter, la novità potrebbe rappresentare uno “stimolo a dare le notizie prima su Facebook. Una mossa che non piacerà a Twitter”. Secondo i dati in suo possesso pubblicati sul suo blog in un giorno mediamente sono 17 milioni gli italiani che visitano il social network più popoloso del mondo su un numero complessivo di 24 milioni gli utenti registrati. Ma la stretegia più azzeccata di Facebook sembra essere quella applicata al settore mobile: “Sono 15 milioni coloro che, almeno una volta al mese, lo usano da un tablet o uno smartphone, mentre 10 milioni accedono quotidianamente. Una crescita impressionante se si considera che i mobile user mensili erano 7,5 milioni due anni fa e 10 milioni ad aprile“, scrive Cosenza.