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Il Fatto di Travaglio bisticcia col Giornale su Berlusconi e governo

Tenuta del governo e caso B. sulle prima pagine dei giornali di oggi. Attacca Il Fatto Quotidiano: “Pregiudicato tiene in ostaggio un intero paese”: oltre due ore di faccia a faccia a Palazzo Chigi tra Letta e Alfano certificano la rottura sull’agibilità politica di Berlusconi.

Il delfino del Caimano minaccia la crisi di governo. Il premier respinge l’ultimatum: deciderà il Senato. Interviste contro: Santanchè: “Il Pd salvi Silvio o sarà il caos”; Latorre: “Si rassegnino”. E Marco Travaglio nel suo fondo su “prigionieri volontari” osserva che “la scena, che sta facendo il giro del mondo, ricorda quei film americani dove il criminale evaso prende in ostaggio un asilo, una scuola, un centro commerciale e, minacciando persone inermi, detta condizioni alla polizia che circonda l’edificio: un elicottero.

“Letta kamikaze” risponde Il Giornale: il faccia a faccia tra il premier e il suo vice finisce male. Letta minaccia di sostituire il Pdl con una ventina di grillini. E il leader Pd Epifani gongola: «Nessuno ci farà cambiare idea». Che cosa farà dunque l’ex presidente del Consiglio? si chiede Paolo Guzzanti el suo editoriale: “Se ho capito bene,sta preparando una vera lezione di storia. Certo, sarà la sua storia, ma nessuno può negare che la sua storia coincida con una parte della storia collettiva del nostro Paese”.

Più pessimista il titolo di apertura del Messaggero: “Governo, il Pdl verso l’uscita”. Con il retroscena di Ettore Colombo sul Cav che lavora già al programma per le elezioni e i timori del Colle su “un salto nel buio da evitare”. Mentre Marco Fortis nel suo fondo chiede all’Italia di guidare l’Ue a investire sull’energia.

Un “futuro luminoso” per il Cav. c’è, apre il Foglio di Giuliano Ferrara. Sostiene il radicale Pannella che Berlusconi può uscire dall’angolo: a patto di diventare leader riformatore e referendario contro partiti e giornali che intignano nella “guerra civile”. Tenendo da conto il governo. Con tre corsivi a supporto su il Cav., l’ultima battaglia e i giornali: Pannella vuole che Berlusconi si reinventi riformatore e martire; il copia-incolla dei manettari. Perché Mauro riscrive Travaglio; l’illusione del Corriere di sostenere Letta etsi Cav. non daretur.

Crisi, pressing Pdl su Letta, apre la Stampa di Torino: Palazzo Chigi, faccia a faccia di tre ore fra il presidente e Alfano, in gioco l’agibilità politica del leader. I dioscuri alla prova, scrive nel suo fondo Marcello Sorgi, mettendo l’accento sul fatto che “al di là dell’esito inutile dell’incontro tra Letta e Alfano – il presidente e il vicepresidente del Consiglio che avevano collaborato benissimo, fino alla condanna di Silvio Berlusconi davanti alla Corte di Cassazione, e magari avrebbero continuato volentieri a farlo, se il muro che s’è alzato tra i rispettivi partiti non lo avesse impedito –, forse c’è qualcosa di meno contingente che rende impossibile la ricerca di una soluzione, per uscire dall’impasse in cui è caduto il governo, e rischia di conseguenza di precipitare l’Italia. Questo qualcosa è la mancanza di un normale rapporto di convivenza”.

Letta e il Pdl a un passo dalla rottura, è il titolo di apertura scelto dal Corriere della Sera con la diagnosi di Pierluigi Battista nel fondo: “Sospesi nel vuoto”. Uno spiraglio, certifica Paola Di Caro nel suo retroscena: “dialogo sul merito senza minacce“. Mentre a centropagina spicca la strage di civili in Siria, più di 1.300 uccisi con il gas nervino.

Fed divisa sulla stretta agli «aiuti» apre invece Il Sole 24 Ore: Il board si spacca sui tempi dell’abbandono degli stimoli, alcuni chiedono che avvenga «presto», ma si va verso uno slittamento. E Marco Onado nel suo editoriale ragiona sui “governatori in ordine sparso”: liquidità e crescita.

twitter@FDepalo


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