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Immigrazione: il nodo di decisioni non prese

Ius soli temperato da un lato, situazione insostenibile degli sbarchi dall’altro: chi si occupa di questa vera e propria emergenza nazionale? Migliaia sono state fino ad oggi le argomentazioni a sostegno di una legge che garantisca a chi italiano non è ancora, di diventarlo secondo canoni seri e determinati. Aver compiuto un ciclo di studi, avere la padronanza della lingua, tanto per citarne qualcuno, così come anche le altre cancellerie europee fanno. Ma con la raccomandazione ai governanti italici di sforzarsi di costruire un sistema credibile che garantisca a tutti i protagonisti di questa vicenda diritti e doveri. Evitando accuratamente da un lato rigurgiti xenofobi deleteri e intolleranti anche da parte di scellerati che siedono sulle poltrone delle istituzioni, dall’altro la furbizia di una criminalità organizzata che fa mostra di conoscere leggi e codicilli perfino meglio di chi li stende.

Un passaggio, questo sullo ius soli temperato, che non va sovrapposto faziosamente al dramma degli sbarchi, ma affiancato e risolto con determinazione: che fine hanno fatto gli accordi con i paesi del nordafrica? Come armonizzare le procedure con il dramma dei conflitti che si intensificano in quelle zone del sud Mediterraneo? E ancora, come risolvere questo vero e proprio bubbone che oggi poggia ingiustamente solo sulle spalle di Lampedusa? L’Italia, da sola, non è in grado di spegnere questo incendio. Ma fin quando la voce biancarossaeverde a Bruxelles non sarà ferma e credibile risposte come questa saranno ancora accuratamente evase.

Abaton Magazine


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