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L’intelligence Usa ha un nuovo portale, online i primi documenti riservati

La svolta a favore della trasparenza dell’intelligence, voluta da Barack Obama, produce i primi risultati: James Clapper, il direttore della National intelligence, ha appena lanciato un nuovo sito online “icontherecord.tumblr.com” attraverso il quale si promettono maggiori informazioni al pubblico sull’attività dell’agenzia. Il nome del sito, infatti, sarebbe intelligence Community “on the record”, quasi una contraddizione in termini. “Finalmente – scrive Clapper – l’intelligence community crea un sito web che servirà come strumento per avere maggiore trasparenza e dare agli americani e al resto del mondo l’opportunità di conoscere di più cosa fa e cosa non fa la nostra comunità, come porta avanti la sua missione e perché lo fa in questo modo“.

Proprio il capo dell’intelligence Usa, James Clapper, ha voluto declassificare e pubblicare sul sito tre delicatissimi pareri della segretissima Foreign Intelligence Surveillance Court. In 86 pagine il giudice John Bates spiega perché la corte ha giudicato incostituzionale il metodo di raccolta delle mail. “Il governo ha fatto sapere alla corte che il volume e la natura dell’informazione che sta raccogliendo è fondamentalmente diverso da quello che la corte era stata indotta a credere“, si legge nel documento. Secondo le informazioni contenute nell’opinione per tre anni la Nsa ha dirottato decine di migliaia di dati internazionali passati attraverso cavi a fibre ottiche negli Usa in un “magazzino” in cui il materiale poteva essere conservato temporaneamente per permettere di selezionare le comunicazioni tra stranieri. In pratica però la Nsa non risultò in grado di filtrare dalla massa di dati le comunicazioni tra americani. Di conseguenza, secondo le stime dell’agenzia, “fino a 56 mila scambi interamente interni” sarebbero stati raccolti ogni anno tra 2009 e 2011.
Questo dato naturalmente ha creato negli Usa non poche polemiche.

E ora la sicurezza nazionale passa anche da qui. L’Italia, nel suo piccolo, può vantare di non essere all’anno zero avendo messo online e arricchito di contenuti il proprio sito (www.sicurezzanazionale.gov.it).
Durante la presentazione del nuovo portale, avvenuta a giugno, intervenne anche l’autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, il sottosegretario Marco Minniti, che ricordò come siano tante “le nuove sfide che attendono i Servizi italiani: dalla cybersicurezza, all’intelligence economica, passando per l’antiterrorismo e la sicurezza interna nella sua interezza”.
Nell’intelligence – ribadì – tu conti per quello che sai, e nessuno ti regala nulla. Con le nuove norme abbiamo rafforzato le Agenzie, Aise e Aisi, sotto il coordinamento del Dis. Non a caso l’incipit del sito recita: “L’Italia è il tuo paese”. È il nostro paese – aggiunse – e va difeso da tutte le minacce alla sua crescita”.
Parlando della centralità della cybersecurity e della difesa degli interessi nazionali, anche industriali, il sottosegretario spiegò che “solo nel 2012 i reati informatici sono stati 556 milioni, mettendo a segno un +42% e provocando danni per 110 miliardi di dollari”.

Nell’occasione la nuova veste dell’intelligence italiana fu articolata invece dall’ambasciatore Giampiero Massolo, da circa dodici mesi responsabile del Dipartimento di informazione e sicurezza, che spiegò come “servizi segreti e comunicazione non siano antitetici, ma spronano lo Stato e i cittadini a dare il meglio e a collaborare nel rispetto reciproco dei propri ruoli”. Si sentiva le necessità, ha rimarcato Massolo, “di Agorà della sicurezza, un luogo di confronto con la società civile”.

Troppo o troppo poco? Non c’è dubbio che è in corso una ridefinizione dei confini fra ciò che è e deve restare segreto e ciò che è o dovrebbe essere accessibile ai cittadini. La chiave sta nel rapporto fra informazione e sicurezza. Al netto di questi primi (esplosivi) documenti sarà interessante monitorare l’evoluzione di “icontherecord.tumblr.com“.

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