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L’Iran si rafforza militarmente? L’ombra inglese sul nuovo presidente Rowhani

È possibile considerare il regime di Teheran un interlocutore credibile per la ripresa dei negoziati e magari un allentamento delle sanzioni? Se Stati Uniti e Europa mostrano di voler dare credito al nuovo corso del presidente Rowhani, Israele continua a mantenere inalterate tutte le sue diffidenze. Tel Aviv avrà trovato buon conforto stamane dalla stampa inglese.

L’Iran ha di recente completato la costruzione, dopo lavori durati tre anni, di un nuovo sito per lanciare razzi, ufficialmente adibito al proprio ambizioso programma spaziale, ma che in realtà potrebbe servire all’effettuazione di test su missili balistici: lo scrive il mensile specializzato britannico “Jane’s Intelligence Review”, in un articolo che segue di pochi giorni l’insediamento di Hassan Rowhani, in teoria un riformista, quale nuovo presidente della Repubblica Islamica. La rivista militare riferisce di aver analizzato una serie di immagini satellitari delle quali è venuta in possesso: ne emerge l’edificazione della complessa struttura situata nei pressi di Shahrud, un centinaio di chilometri a nord-est di Teheran.

Il complesso, molto esteso, appare comprendere una torre e una piattaforma per i lanci, un settore riservato alle operazioni preparatorie nonchè uffici logistici e amministrativi. L’impianto, stando sempre al periodico, fa parte delle tre installazioni finalizzate a realizzare le velleità del regime degli ayatollah nel campo della corsa allo spazio, culminate finora nel riuscito esperimento dello scorso gennaio, quando una scimmia viva fu mandata nel cosmo a bordo di un razzo, e riportata indietro viva e vegeta. “L’esame delle immagini indica che sarà una struttura strategica usata per provare missili balistici, lasciando così gli altri due siti disponibili per gestire il programma spaziale”, è il commento di Matthew Clements, direttore della rivista.

Il timore in Occidente riguarda l’eventualità in cui la tecnologia iraniana per la messa in orbita di satelliti sia di fatto riconvertita a miglioramenti nell’uso di missili a lunga portata, a loro volta in grado di trasportare testate nucleari prodotte grazie all’altro controverso piano di sviluppo che Teheran persegue da diversi anni, sostenendo però abbia obiettivi esclusivamente civili. Al neo presidente Rowhani toccherà dimostrare la buona fede e la consistenza effettiva delle sue prime aperture. La guardia di Israele resta altissima.

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