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Nessun allarme terroristico per l’Italia. L’audizione di Massolo al Copasir

Nessun allarme terroristico per l’Italia, anche se sono state rafforzate le misure di sicurezza. Questo il senso delle parole del capo del Dis (Dipartimento informazioni per la sicurezza), Gianpiero Massolo, ascoltato in audizione questo pomeriggio dal Copasir per riferire sull’allarme terrorismo lanciato dagli Stati Uniti.

Nel corso dell’audizione, Massolo ha spiegato che nel nostro Paese, pure in presenza, negli ultimi giorni, di un innalzamento dell’allerta di sicurezza, non sono stati segnalati specifici allarmi anche per quanto riguarda le nostre sedi diplomatiche all’estero. Il responsabile dei servizi avrebbe, comunque, definito come molto affidabili le informative giunte dall’intelligence statunitense che prevedevano la possibilità di attentati suicidi su larga scala soprattutto in previsione della fine della festa islamica del Ramadan. Un allarme riferito in particolare all’attività di alcune cellule yemenite verso obiettivi quali ambasciate, aziende, sedi diplomatiche ed interessi degli Usa ma anche dello Stato di Israele e di alcuni paesi del del nord Europa quali, ad esempio, Olanda e Inghilterra.

Le sorti di Quirico e Dall’Oglio

Massolo ha anche riferito sulla situazione dei due italiani rapiti, Domenico Quirico e padre Paolo Dall’Oglio. Per l’inviato della Stampa ci sarebbe “cauto ottimismo”. Il numero uno dell’Intelligence italiana, riferiscono fonti di palazzo San Macuto, avrebbe confermato che il giornalista è stato preso in ostaggio da gruppi di criminalità ordinaria, comunque vicini ad Al Qaeda, e questo farebbe sì che la trattativa in corso si prefiguri come meno complicata.

Nessun contatto diretto ancora con il gruppo jihadista che ha sequestrato il padre gesuita. Dall’Oglio sarebbe stato rapito da un gruppo di jihadisti denominato ‘Emirato di Tal al Abiad’. Al momento, l’intelligence starebbe cercando un contatto, con il contributo dei Servizi locali. Prima che si perdessero le sue tracce, Dall’Oglio avrebbe inviato la sua ultima mail alla famiglia il 27 luglio scorso, e sarebbe stato sequestrato il 28 o il 29 dello stesso mese vicino Raqqa, nel nord della Siria. Il suo progetto sarebbe stato quello di risalire il corso dell’Eufrate.

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