Pollice in su della rete grillina alla perfomance di Gianroberto Casaleggio al Forum Ambrosetti di Cernobbio. I lettori e i simpatizzanti del guru lo idolatrano con commenti lusinghieri non solo per la franchezza delle opinioni espresse, quanto per il merito. Casaleggio ha messo l’accento sul fatto che tv e giornali siano strumenti del potere in Italia. E rispondendo alla domanda su un certo ottimismo, ritenuto eccessivo, sulla democrazia diretta, ha risposto che “la diffusione dell’informazione grazie a Internet renderà possibile la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica e la diffusione di strumenti di democrazia diretta”. Ma ha sostenuto che in Italia “la democrazia è ancora una parola vuota. I referendum abrogativi, come quello sul finanziamento pubblico dei partiti, sono ignorati, la legge popolare Parlamento Pulito firmata da 350.000 cittadini non è stata neppure discussa in Parlamento, e lo stesso Parlamento, che dovrebbe essere la massima espressione della volontà popolare, è esautorato dal governo con i decreti legge e formato da nominati dai partiti”.
I commenti dei grillini
“La democrazia in rete, o meglio l’implementazione di pratiche virtuose di comunicazione e anche di consultazioni (anche elettorali o referendarie) è l’ultima battaglia, quella strategicamente più rilevante – ragiona Claudio Fochi di Ferrara – . Una vittoria in questo senso avrebbe l’effetto di spostare una discreta dose di “potere” dai partiti ai cittadini. Quindi la battaglia appare quanto mai legittima”. Sulla stessa lunghezza d’onda Antonella B. da Cremona: “Come non essere d’accordo? Lo vediamo tutti i giorni di come certa stampa e tutto il coro delle televisioni dia un’informazione forzata e distorta delle notizie e sicuramente su internet ci sono molte altre informazioni e sarà il futuro ma noi dobbiamo pensare al presente e cercare di essere più realisti del re. Continuare ad insistere che il web favorirà la democrazia diretta può servire ad invogliare la gente a servirsene ma al momento è più facile dirlo che farlo visto che si sente parlare di una piattaforma che serva da ponte fra gli elettori ed i nostri eletti in Parlamento ma per il momento non se ne vede l’ombra”. E nel suo commento individua analiticamente due problemi: l’establishment (poteri forti e partiti) non rinuncerà alla volontà di controllo sulla rete, per quanto riguarda le connotazioni afferenti alla politica; la difficoltà nel raggiungere quella parte di elettorato che non ha accesso alla rete, ai blog e meet-up.
“Sono un ammiratore di Casaleggio – posta Mario De Filippi – proprio perché non perde tempo in scemenze. Né si preoccupa dei formalismi, delle impressioni e delle valutazioni del pensare ordinario del potere e della politica. Dice le sue opinioni senza arroganza ma senza paura. Ho l’impressione che abbia ragione sia nella sostanza che nella forma”. Aldo Merini da Bolzano invece ne approva la performance in quanto “otto milioni di italiani, al momento silenziosi non perdono tempo a polemizzare sulle minchiate come hanno sempre fatto quelli del partiti tradizionali. E sedici milioni circa di cittadini italiani stanchi di tutto ciò da tanto tempo non vanno a votare, quando finalmente con pazienza, giungerà loro la voce dei 5 stelle, il vero decreto del fare del M5S ci darà finalmente la vera democrazia”. Ogni notizia sul M5S, sul blog, viene derubricata a tutto vantaggio della cronaca di colore o del gossip, attacca Kasiap Apia, è “la realtá vissuta come l’irruzione del maligno (il M5S) nel mondo fatato”.
E Ina Ghigliot certifica la compattezza dei sostenitori: “Tira diritto e non ti curar di loro lasciamoli sul loro mondo, è l’unico che comprendono. Buon lavoro da uno dei 350mila firmatari”.
twitter@FDepalo
