Copè contro Fillon: è maretta nell’UMP francese con il rischio che sbandi troppo a droit. Il presidente dell’UMP non vuole “reagire a caldo” alle dichiarazioni del suo ex rivale, che venerdì scorso ha aperto un dibattito circa la posizione del Fronte Nazionale di Marine Le Pen. E dice: “La situazione è grave”. In gioco il futuro democratico dei conservatori francesi, se moderni ed europei o se schiacciati all’estrema destra sulle posizioni antisistema del FN.
La querelle
La stampa francese definisce le parole di Fillon dello scorso fine settimana come un vero e proprio terremoto politico. Nel respingere il “né-né” contro il Fronte Nazionale indirizzato all’UMP, François Fillon ha provocato una cascata di reazioni all’interno del suo partito. In occasione di una tavola rotonda convocata su temi economici a Menton, Fillon ha detto loro che non voleva più sentir parlare della cosiddetta logica del “ni-ni”, in riferimento ad una possibile alleanza al secondo turno né con il FN né con PS. Proponendo invece di votare per qualsiasi soggetto diverso dal FN al secondo turno. L’ex primo ministro conferma la sua piccola bomba anche dalle colonne de Le Monde nell’edizione domenicale con video chat.
Fillon dixit
Secondo il comunicato ufficiale diffuso dopo una riunione pubblica a Nizza, François Fillon aveva detto: “Nelle elezioni comunali, più che in ogni altra elezione, ho detto che gli elettori sono in grado di giudicare, valutare, selezionare i candidati più qualificati e sostenerli attraverso la propria coscienza”, aggiungendo che frontisti e socialisti potrebbero essere parte di questa categoria. “Ebbene sì, la lotta contro il settarismo va anche contro il Partito socialista, che, in particolare, deve riflettere sul suo rapporto con l’estrema sinistra prima di dare lezioni agli altri”.
Le reazioni
Preoccupazione per la tenuta democratica della proposta dell’UMP viene espressa non solo a colpi di repliche ufficiali alle agenzie di stampa, come fanno nell’ordine Jean-Louis Borloo o Alain Juppé. Ma anche sui social network, con l’ex primo ministro di Jacques Chirac, Jean-Pierre Raffarin, che twitta: “Red Alert. Il voto FN è una linea di demarcazione per l’UMP. Il nostro patto fondativo è in gioco”. Il vice Presidente dell’UMP Luc Chatel non vede le cose allo stesso modo e accusa il suo ex primo ministro di memoria corta: “Ricordiamoci da dove viene l’UMP”, (il partito è stato fondato nel 2002, durante il secondo turno tra Jacques Chirac e Jean-Marie Le Pen per bloccare il FN, ndr). “Oggi coloro che dichiarano di essere candidati per le prossime elezioni presidenziali stanno giocando con il fuoco – commenta Jean-Marc Ayrault durante il festival Rose della Loire-Atlantique – è pericoloso per i francesi, è pericoloso per la Francia, adesso è il momento di reagire”. E un candidato alle primarie, Xavier Bertrand, accusa Fillon di “dividere e indebolire l’UMP”, ricordando ancora una volta la posizione di mentore per l’ex premier, Philippe Séguin, nel corso delle elezioni regionali del 1998. Copè intanto medita una presa di posizione che potrebbe aversi negli stati generali convocati nella giornata di mercoledì, quando durante l’ufficio politico del partito chiederà a tutti i leader di prendere una posizione pubblica sulle ambiguità di François Fillon circa il rapporto vis-à-vis con il Fronte Nazionale.
Sarkò si muove
Intanto l’ex ministro Rachida Dati torna a flirtare con il suo ex presidente Nicolas Sarkozy: avvistati ieri a pranzo insieme. In un noto ristorante nel settimo arrondissement di Parigi, Sarkozy ha pranzato con la Dati alla presenza del suo “capo di Stato Maggiore” Michel Gaudin. Non lontano dal tavolo dell’ex capo di Stato, nello stesso ristorante, sedeva anche il candidato dell’UMP a sindaco di Parigi, Nathalie Kosciusko-Morizet. Quest’ultima, il prossimo giovedì, parlerà proprio del delicato tema della sicurezza in un dibattito pubblico in Champ de Mars in compagnia di Rachida Dati. Sarà il primo evento pubblico della nuova squadra di Sarkò?