Non solo contrari alla moneta unica, al salvataggio sic et simpliciter della Grecia, dei paesi Piigs e delle bad bank. A dieci giorni dalle elezioni tedesche, che vedono sempre in testa nei sondaggi la Cdu della cancelliera uscente Angela Merkel, il partito antieuro di Alternativa per la Germania propone un modello di politica estera che si affranchi a est, più che a ovest.
Modello Bismarck
Il ragionamento portato avanti dai guru del contenitore guidato dall’economista Bernd Lucke e accreditato di una forbice di consensi tra il 4% e il 7% verte sulla governance. Anziché proseguire con un’Unione europea impostata su un improduttivo “asse franco-tedesco”, la nuova politica estera secondo Afd dovrebbe preoccuparsi di rafforzare il dialogo con Mosca. E per farlo l’idea nuova è di basarsi sulla diplomazia prussiana dell’ex cancelliere Otto von Bismarck. Proprio su questa direttrice, il vice portavoce del partito, Alexander Gauland, ha presentato ieri a Berlino una sorta di vademecum di politica estera.
Sguardo a est
Il partito intende perseguire una “risoluzione più alta della zona euro”, innalzando quell’asticella che secondo Alternativa per la Germania è pericolosamente vicina ai cosiddetti Piigs dell’area euromediterranea. Nessuno ovviamente, fanno sapere dal quartier generale tedesco, intende mettere in dubbio il rapporto con Stati Uniti e Canada, definiti “autori dell’architettura di sicurezza occidentale”. Ma grande attenzione deve essere rivolta, da oggi in poi, alle relazioni tedesco-russe. In sostanza propongono che in futuro la Germania non sia più appiattita staticamente sul binomio Parigi-Berlino, ma tenti di interagire il più possibile con la Russia, anche in considerazione del fatto che il vero bacino di ricchezza planetaria si è spostato a est.
La storia prussiana
Gauland ha ricordato il periodo prussiano, come la fine della Guerra dei Sette Anni nel 1763, la guerra di coalizione franco-russa 1806/1807 contro la Francia, la battaglia delle Nazioni nel 1813 e, infine, il lavoro sotterraneo della ex Unione Sovietica nel 1989/90 in connessione con l’unificazione tedesca. Rapporti e concomitanze di interessi e direttrici che Afd vorrebbe rispolverare, proponendo quell’elemento di politica estera di von Bismarck attuato verso la Russia, anche per parlare con una voce maggiormente unitaria in occasione di eventi di caratura mondiale.
Progetti
Ma oltre alle relazioni con la Russia, il pacchetto di proposte del partito prevede il “no” all’ingresso nell’Unione europea della Turchia e il veto a Serbia e Bosnia-Erzegovina. In caso contrario, sostengono, l’Europa perderebbe “la sua identità occidentale”.
Welfare e immigrazione
Anche sui temi pensionistici Afd ha posto dei limiti significativi, invitando chi non ha figli a pagare contributi più elevati. Mentre sull’immigrazione ritiene che un’invasione di massa che produce “immigrazione disordinata nei nostri sistemi sociali” dovrebbe essere soppressa. Secondo uno dei dirigenti, Konrad Adam, già redattore della Frankfurter Allgemeine Zeitung, “nelle politiche di integrazione attualmente vi sono molti squilibri: dalla popolazione ospitante si aspetta troppo e troppo poco dei nuovi arrivati”.
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