Tutto più o meno come pronosticato. La CSU, l’unione cristianosociale bavarese, al governo del Land da circa sessant’anni, raggiunge la maggioranza assoluta con il 49 percento dei consensi e può tornare a guidare la Baviera senza alleati. Niente da fare per i liberali dell’FDP, tradizionalmente deboli in una regione in cui alla forza cristianosociale si è unita ormai da una legislatura quella dei Freie Waehler, i liberi elettori, un piccolo movimento conservatore e populista, che, seppur in flessione rispetto al 2008, continuerà ad essere rappresentato al Maximilianeum di Monaco di Baviera con circa l’8,4 percento dei consensi.
Nel 2008 i liberali poterono sfruttare la forte crisi di leadership della CSU, scesa per la prima volta nella sua storia al 43 percento e toccare così quota 8 percento, un vero e proprio record. Dopo cinque anni di (difficile) coabitazione al governo con i cristianosociali l’esperienza si chiude, gettando un’ombra lunga sulle elezioni di domenica prossima. Anche a livello federale, infatti, non è chiaro se l’FDP sia in grado di superare la soglia di sbarramento del 5 percento. Paradossalmente, tuttavia, il dato bavarese potrebbe indirizzare molti voti liberalconservatori proprio verso il partito liberale.
Convinti che la CDU/CSU della signora Merkel sia già agevolmente sopra quota 40 percento, alcuni elettori di centrodestra potrebbero dare il proprio secondo voto ai liberali, in questo modo rafforzando la prospettiva di riedizione della coalizione cristiano-liberale a scapito di altre soluzioni. Per l’opposizione, invece, il voto di oggi appare come una grave, benché annunciata, sconfitta. L’SPD migliora il proprio risultato dal 2008 di appena tre punti percentuali, ma si ferma comunque al 21 percento.
Troppo poco per poter formare una coalizione con verdi (8,3) e liberi elettori (8,4). A distanza di sessant’anni, insomma, i cristianosociali bavaresi continuano ad essere un partito popolare di successo. A differenza della CDU federale, la CSU sembra avere tassi di consenso ben distribuiti in ogni fascia sociale e d’età.
La cura Seehofer, che doveva essere inizialmente provvisoria, sembra destinata a trasformare l’ex Ministro della grande coalizione in un nuovo Landesvater, come fu già per Strauss e Stoiber prima di lui.