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Letta sculaccia Emiliano e dialoga con Vendola

Il Presidente del Consiglio Enrico Letta, inaugurando oggi 14 settembre a Bari la 77sima edizione della Fiera del Levante, ha esordito nel suo intervento citando Giorgio Napolitano e il suo forte appello alla responsabilità delle classi dirigenti del Mezzogiorno che, nel rivendicare legittimamente attenzione ed interventi dell’intero Paese per le migliorare le condizioni del Sud, devono però mostrarsi capaci anche di severe autocritiche sui loro limiti, sui ritardi e sulle gravi inefficienze imputabili molto spesso a chi guida le Istituzioni meridionali.

Fatta questa premessa, ha voluto ricordare a qualche autorevole intervento che lo aveva preceduto – come ad esempio quello di Michele Emiliano, Sindaco del capoluogo – che non esiste la bacchetta magica per risolvere problemi estremamente complessi e che nelle loro dimensioni a volte drammatiche si sono venuti accumulando nel corso dei decenni.

Tuttavia, ha voluto ricordare con puntigliosità alcune delle più importanti misure adottate dal suo Esecutivo – una volta chiusa la procedura di infrazione cui il nostro Paese era stato sottoposto dall’Unione Europea – volte a rilanciare l’economia, a riformare l’Imu, bloccandone il pagamento della prima rata, a dinamizzare il mercato del lavoro, a restituire dignità alla scuola, a riavviare una politica per la tutela dei beni culturali, a salvare l’Ilva: tutti interventi (quelli di spesa) che, pur non potendo disporre di grandissime risorse, hanno tuttavia riavviato settori produttivi e servizi nei quali si avvertiranno presto gli effetti positivi delle misure adottate.

Ma su un punto il Presidente Letta non ha voluto lasciare dubbi, alla vigilia delle decisioni della Giunta del Senato sulla decadenza di Silvio Berlusconi, e cioè sulla necessità di stabilizzare l’attuale quadro politico per dare certezza agli investitori esteri, ma anche alle forze produttive nazionali, al fine di consolidare i primi segnali di ripresa che, sia pure con difficoltà, si colgono nel nostro Paese; e ha voluto ribadire questo concetto che sta sottolineando da diversi giorni, perché uno degli interventi che lo aveva preceduto – ci si riferisce sempre a quello del Sindaco Emiliano – aveva detto con brutale chiarezza che, invece, bisogna tornare a votare essendo il Governo delle larghe intese non compatibile con le esigenze dell’Italia.

Un’affermazione questa di colui che ricopre anche la carica di Presidente del PD pugliese e di Vicepresidente nazionale dell’Anci che, in realtà, nasconde solo il suo desiderio di candidarsi o a nuove elezioni politiche, o alla guida della Regione Puglia – qualora il suo Presidente Vendola optasse per un’elezione in Parlamento – avendo lo stesso Emiliano già svolto due mandati come Sindaco, e pertanto non potendo più ripresentarsi alla guida del Comune di Bari, o potendolo fare solo come Sindaco della neoistituita area metropolitana, una carica peraltro cui non aspira.

Letta invece nel suo discorso, se ha volutamente ignorato le parole di Emiliano, ha invece dialogato con il Presidente Vendola che – pur dichiarandosi come leader di Sel all’opposizione del Governo nazionale – ha tuttavia ribadito ancora una volta la sua volontà di dialogo istituzionale come Governatore della Puglia, in particolare su punti precisi del prossimo Documento di economia e finanza in procinto di essere varato dall’Esecutivo.

E uno dei punti più qualificanti citati è stato quello di consentire alla Regione di superare i vincoli del Patto di stabilità per poter cofinanziare la spesa dei fondi comunitari che la stessa Regione Puglia sta impiegando rispettando tutti i target quantitativi e temporali concordati con il competente Ministero della Coesione territoriale. In realtà qualche attento osservatore ha voluto cogliere fra le righe dell’intervento di Vendola qualche spiraglio programmatico per un eventuale nuovo Governo guidato sempre da Letta, ma con diversa maggioranza.

Insomma, non è stata un’inaugurazione della Fiera di routine quella di quest’anno e, sia pure in forma soft, le polemiche in alcuni dei discorsi ufficiali non sono mancate, anche se in qualche caso alimentate proprio da esponenti dello stesso PD che ricoprono l’uno l’incarico di Presidente del Consiglio e l’altro quello di Sindaco di Bari.

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