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Tony Abbott, vita e gaffe del nuovo premier australiano

Mettendo fine a sei anni di dominio laburista Tony Abbott ha promesso di formare un governo “affidabile e competente” dopo aver ottenuto una schiacciante vittoria alle elezioni in Australia. 

“Posso informarvi che il governo dell’Australia è cambiato”, ha dichiarato Abbott di fronte ai sostenitori in tripudio a Sidney. “Sono ora impaziente di formare un governo che sia affidabile, che sia competente, e che con voglia, costanza e metodo fissi il raggiungimento dei nostri impegni”.

Un tempo soprannominato “il monaco pazzo”, il leader del Partito liberale australiano (conservatore) Tony Abbott è riuscito a rifarsi una immagine credibile, soprattutto tenendo a freno la lingua ed evitando accuratamente di toccare degli argomenti sui quali in più occasioni non si era espresso in modo proprio “politically correct”: una strategia vincente che oggi lo ha proiettato direttamente sulla poltrona di Primo ministro di Australia.

Le gaffe più gravi

Ex seminarista cattolico, monarchico, contrario ai matrimoni gay, Abbott è noto al grande pubblico per non avere peli sulla lingua. A proposito delle sue esternazioni, che gli sono valse gli strali dell’opposizione e non solo, dichiarava a inizio anno: “Ho certamente detto cose che oggi non direi più”. “Sono cambiato, mi piace pensare che sono maturato”. Fra le sue gaffe più gravi, quando definì una “stronzata assoluta” l’argomento della comunità scientifica che attribuisce all’azione dell’uomo il riscaldamento climatico; per non parlare di quando accusò la rivale ex Primo ministro laburista Julian Gillard di avere un sorriso “mangia-merda”.

Un’immagine da ricostruire

Ma Abbott non si è mai lasciato intimidire dalle sue cadute di stile ed è rimasto saldamente in corsa riuscendo nell’intento di dare di sè una immagine più affabile, posando davanti ai fotografi con la moglie e le tre figlie ventenni e parlando dell’affetto che lo lega alla sorella omosessuale, pur non mancando di sottolineare di essere fermamente contrario al matrimonio fra persone dello stesso sesso. E soprattutto come rilevato dal professore John Warhurst dell’Australian National University “evitando deliberatamente di parlare di questioni religiose e politiche”.

Nel giugno del 2010 aveva guidato il partito alle elezioni perdendo nei confronti della Gillard.
Lui stesso si era trovato qualche mese prima a capo del Partito liberale, vincendo per un solo voto, con grande sorpresa di tutti.

Le passioni

Nato a Londra da genitori australiani il 4 novembre 1957, Abbott è cresciuto in Australia. Studente di diritto ed economia all’Università di Sydney, il neo Primo ministro ha conseguito in master in arte ad Oxford. Dopo un breve periodo in seminario, ha optato per il giornalismo prima di lanciarsi in politica. Eletto in Parlamento nel 1994, è stato ministro della Sanità nel governo di John Howard. Appassionato di pugilato, fa il pompiere volontario durante la stagione degli incendi e fa parte di una squadra di salvataggio marittimo sulle spiagge vicine alla sua casa nel nord di Sydney. Appassionato anche di ciclismo, non esita a farsi fotografare nei neri e attillati short da ciclista.

Il programma politico

Il suo programma, incentrato sul sostegno alle imprese, prevede la cancellazione della eco-tassa per i grandi gruppi, una politica molto restrittiva per i migranti illegali e sei mesi di maternità pagata per le neo mamme. Tutto fa pensare che abbia ragione il direttore di “The Australian”, Paul Kelly, che ad aprile aveva scritto: “Abbott promette di essere un Primo ministro liberale “convenzionale”. “I suoi temi saranno la stabilità, la prevedibilità, i conti in ordine e la crescita economica”.



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