Si è svolta oggi una importante riunione in Lega calcio a Milano, che ha portato all’ufficializzazione dell’offerta per i prossimi 6 anni da parte di Infront, advisor della Lega sul terreno dei diritti audiovisivi della serie A (per il mercato “domestico” e per quello estero attraverso, attualmente, il partner MP&Silva).
Un’offerta importante, in area 5,49 miliardi di euro nell’arco di sei anni, anticipata per le linee guida centrali sul blog di Marco Bellinazzo, giornalista economico del Sole24Ore. Un’offerta “monstre”, che dà la possibilità soprattutto ai 20 club di A di poter contare su risorse difficilmente reperibili sul mercato, anche da parte di altri potenziali competitor.
Per la Lega e i club la possibilità di poter programmare il futuro sportivo e non solo per un arco temporale molto lungo (appunto sei anni).
Infront ha chiesto di attivare con la massima sollecitudine le procedure finalizzate alla commercializzazione dei diritti tv relativi alle competizioni del triennio 2015/2016, 2016/2017 e 2017/2018, in esecuzione del contratto sottoscritto il 27 gennaio 2009. Infront assicurerà un minimo garantito di 900 milioni di euro a stagione, come per il precedente triennio. La proposta presentata da Bogarelli prevede, inoltre, che si proroghi il contratto con l’advisor che scade nel 2016 fino al 30 giugno 2021 alle stesse condizioni del precedente, con una sola eccesione migliorativa per le società: il minimo garantito salirà da 900 a 930 milioni per ciascuna delle tre stagioni sportive 2018/2019, 2019/2020 e 2020/2021. Per l’esattezza, quindi, la garanzia di Infront è dunque di 5.490 milioni per sei anni. (fonte: IlSole24Ore).
Infront ha anche commissionato a Eurisko una ricerca per valutare le potenzialità di un canale dedicato alla Serie A, con l’obiettivo di identificare e dimensionare il target di quanti potrebbero essere gli utenti paganti per il nuovo canale. La ricerca ha fatto riferimento a una platea di circa 23,3 milioni di individui “interessati al calcio”. Tra i dati più significativi emersi ci sono i circa 1,4 milioni di famiglie abbonate a Mediaset Premium, che chiuderebbero il proprio abbonamento e i 2,3 milioni di famiglie abbonate a Sky che rinnuncerebbero al proprio (il 95% di questi lo chiuderebbero entro 6 mesi), mentre 1.9 milioni di famiglie che non hanno la PayTv acquisterebbero un canale dedicato alla serie A.