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Il Corriere della Sera sgonfia le statistiche pompate sulla disoccupazione

I dati sulla disoccupazione giovanile resi noti ieri dall’Istat hanno apparentemente ben poco di confortante. Il 40% dei giovani, stando alle rilevazioni, è disoccupato.

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I NUMERI DELL’ISTAT
Ad essere presa in considerazione è la forbice compresa tra i 15 e i 24 anni, nella quale – si legge nel periodico rapporto Istat – le persone in cerca di lavoro sono 667mila e rappresentano l’11,1% della popolazione in questa fascia d’età. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, ovvero l’incidenza dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca, è pari in aumento di 0,4 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 5,5 punti nel confronto tendenziale.

L’ANALISI DEL CORRIERE
Cifre che sarebbero drammatiche, se non nascondessero delle piccole contraddizioni, evidenziate in un articolo del Corriere della Sera a firma di Dario Di Vico.
Secondo l’editorialista del quotidiano diretto da Ferruccio De Bortoli, bisogna “evitare evidenti errori di comunicazione“. I giovani italiani tra i 15 e i 24 anni – si legge – sono in tutto 6 milioni e poco più, di questi ben 4 milioni e 357 mila sono considerati inattivi. La stragrande maggioranza è composta da studenti e il resto (circa 700 mila) sono una fetta dei famosi «Neet», i ragazzi che non studiano e non cercano lavoro. Questi 4 milioni e più di giovani però restano fuori dal conteggio dell’Istat e quindi non concorrono a determinare quel risultato-monstre del 40% di disoccupati. E anche prendendo in considerazione le serie storiche di dati, si può notare come la disoccupazione nella fascia d’età considerata sia aumentata in misura importante ma modesta dal 37,5% di gennaio 2013 al 40,1 di agosto.

TROPPA CONFUSIONE
Per essere ancora più precisi e forse tranchant – rileva in conclusione il giornale di via Solferino –se fosse vero che il 40% dei giovani è disoccupato si arriverebbe in valori assoluti a 3 milioni di persone. E invece il numero assoluto di ragazzi con età 15-24 che si può considerare statisticamente disoccupato è di 667 mila, molto meno. In termini percentuali vuole dire 11,1 se rapportato alla popolazione giovanile, ma diventa 40 se forzatamente lo si calcola sul campione di 1 milione e 662 mila persone considerate «attive» ovvero occupate (circa un milione), o disoccupate in cerca di impiego (per l’appunto 667 mila).

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