Un altro riposizionamento del Fatto dopo le “batoste” Di Pietro, Ingroia e Grillo? Lo avevamo osservato da queste colonne pochi giorni fa. Anche Il Fatto Quotidiano sembrava aver “virato” leggermente la propria rotta sulle posizioni di Matteo Renzi.
Dopo le “delusioni” politiche rappresentate dai flop di Antonio Di Pietro, Antonio Ingroia e Beppe Grillo, si era pensato che sarebbe potuto essere il sindaco di Firenze l’uomo capace di raccogliere il testimone dell’insoddisfazione che vive in questo momento gran parte del popolo di sinistra. Ma qualcosa, ovvero ciò che oggi scrive sul giornale di Padellaro l’ex Repubblica Antonello Caporale, può far cambiare quella percezione.
Flores d’Arcais
In un editoriale della scorsa settimana Paolo Flores D’Arcais aveva attaccato: “Renzi non ci piace, ha flirtato con Berlusconi e Marchionne, ma resta paradossalmente l’unico del Pd capace di intercettare almeno una parte dei cittadini che nei confronti del ceto politico – tutto – oscillano tra lo schifo e la voglia di vendetta”.
Caporale
Oggi Caporale aggiunge una lunga postilla a quelle considerazioni e osserva: “Se Matteo Renzi, come scrive nel suo programma, vuole spalancare le porte del partito alla curiosità, alla passione, perciò a militanti veri, senza altra pretesa che l’ascolto della propria idea, il giudizio su un loro pensiero, inizi a dare l’esempio e spalanchi, per farsi capire ancora meglio, pure le porte della sua corrente. Faccia leggere i nomi delle decine di nuovi supporters, e – curiosità per curiosità – inizi a spulciare i curricula di molte decine di essi. Prenderebbe posto forse lo stupore di vedere avviata in contemporanea la rottamazione dei vecchi vizi grazie all’aiuto dei portatori sani e indiscutibili del ciclo produttivo della poltrona arrotolata sotto al mento, teorici delle pratiche illustrate da De Gaulle: l potere non si conquista, si arraffa”.
La rottamazione amorale
E tocca il nervo scoperto della cosiddetta rottamazione amorale: “Se ancora l’intento è confermato, – aggiunge Caporale – “abbia almeno la prudenza di guardarsi intorno e chieda conto prima di accettare i regali. Dal sud è tutto un fiorire di disponibilità, e da qualche giorno, notizia davvero profumata, persino Vincenzo De Luca, il sindaco di Salerno, novello Chavez, sta valutando se non sia il caso di cambiare fornitore: Bersani è politicamente morto oramai, viva Renzi!”