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Passera, Montezemolo & Co, benvenuti alla fiera delle fondazioni politiche

È un mondo sommerso per chi non frequenta abitualmente la politica romana, ma nella Capitale prolifera un mondo di Fondazioni politiche, think tank e giornali che si esercita in eventi, presentazioni di libri, piccola editoria, formazione culturale. In un mondo frammentato come quello che si riconosce nell’area moderata fondazioni e associazioni sono la navicella maggiormente utilizzata per intessere rapporti, avvicinare giovani o legittimare rappresentanze politiche.

La più conosciuta e più produttiva è la Fondazione Magna Charta di Gaetano Quagliarello, mentre resiste nonostante i tagli al budget e la debacle politica finiana la fondazione FareFuturo guidata da Adolfo Urso. Le due insieme producono il mensile Charta Minuta dove si esercitano a scrivere tanto parlamentari e docenti universitari, quanto giovani studiosi di politica.

L’attivismo dei montezemoliani

Gianfranco Fini, archiviata l’esperienza di FLI e FareFuturo, sembra essere in procinto di ripartire con una nuova fondazione che si chiamerà LiberaDestra, ma non è ancora noto quali uomini saranno disposti a partecipare a questa nuova iniziativa. Più attiva che mai Italia Futura di Luca Cordero di Montezemolo che ieri mattina ha pubblicato un appello rivolto a tutti i liberali per degli stati generali e che sembra rilanciare una partita che voglia superare la stessa Scelta Civica. Vedremo quali risposte nei prossimi giorni verranno alla chiamata alle armi degli uomini dell’avvocato.

Pensatoi liberisti

Sempre nell’area libdem è partito due giorni fa il sito del mensile Strade, disponibile su app dal 16 ottobre, che è guidato da Piercamillo Falasca e Federico Brusadelli, alla testa di un gruppo di giovani fellow di cultura liberale. Mentre continua a gonfie vele l’attività di valutazione delle politiche pubbliche di Italia Aperta, think tank diretto dal professor Alessandro De Nicola, tra i fondatori di Fare per Fermare il Declino.

Centri centristi

Ad Angelino Alfano è passata invece la presidenza della Fondazione Alcide De Gasperi, prima diretta dalle premurose cure di Franco Frattini. Dal nome americaneggiante, ma dai contenuti socialisti è la Free Foundation di Renato Brunetta che si caratterizza, nemmeno a dirlo, per un forte accentramento sulla figura del suo Presidente. Nell’area cattolica e centrista opera invece la Fondazione Liberal di Ferdinando Adornato, che però è stata piuttosto ferma negli ultimi due anni. La Fondazione Cristoforo Colombo è invece ancora presieduta dall’ex ministro Claudio Scajola e continua le sue attività attraverso il magazine online Caravella.

Il lavorìo di Passera con Capaldo e Vecchioni

C’è poi la Fondazione Nuovo Millennio di Pellegrino Capaldo che lavora in sinergia con Corrado Passera e Federico Vecchioni ed ha appena lanciato un call to action a chi vuole subito riforme strutturali per il Paese. A Largo dei Fiorentini continua il lavoro di Enrico Morbelli con la Fondazione Einaudi, tra le più antiche e fornite di testi liberali e di archivio storico.

L’esigenza

Queste tanto per citare le più note o le più nuove. Certo il settore dei centri di cultura politica in Italia non manca di alcune debolezze strutturali tra cui la mancanza di una consistente contribuzione privata, la difficoltà a coinvolgere intellettualità slegate dal sottobosco politico, l’incapacità di unificarsi in think tank più forti economicamente e culturalmente come avviene nei Paesi anglosassoni, la dipendenza di questi dai destini politici dei propri leader che impedisce l’edificazione continuativa di culture politiche.

Conclusione

Se il riscatto politico dell’area moderata, liberale e popolare può avere un punto di partenza quello più probabile è dato dall’annodare i fili di un discorso prepolitico che sappia rifondare una cultura politica dissipata dagli spasmi del berlusconismo degli ultimi anni. Esiste dunque un mondo che dialoga, scrive, propone e soprattutto coopera sulle policy prima che sulla politics.

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