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Pisapia a braccetto con Bray per la Scala di Milano

Dopo le posizioni assunte dall’Accademia di Santa Cecilia nei confronti della Legge “Valore Cultura” approvata dalla Camera manca all’appello il parere del secondo protagonista citato dal ministro Massimo Bray tra i due meritevoli al più presto di “regolamenti previsti dalla Legge 100 di riforma della lirica del 2010 tuttora in vigore con cui valorizzare le peculiarità di ogni singola realtà”.

Una situazione “particolare” di cui discutere

Fonti interne al Teatro alla Scala sentite da Formiche.net confermano di non aver prodotto materiali ufficiali riguardo alla posizione assunta nei confronti della Legge. Anche le dichiarazioni rilasciate dal sindaco di Milano e presidente del Teatro, Giuliano Pisapia, al termine del Consiglio di amministrazione della Scala di ieri non lasciano trapelare molto: ”In settimana verrà il ministro Bray a Milano” e in quell’occasione ”ne discuteremo”.

“Mi sembra che tutti – ha spiegato Pisapia – abbiano capito che le  peculiarità della Scala e del Piccolo non possano essere considerate in un ambito più generale” di altre istituzioni “che sono in una situazione di crisi economica”.

In attesa del bilancio…

“Né il Piccolo né la Scala – ha concluso Pisapia – sono in crisi economica, tanto meno artistica e quindi credo che troveremo insieme una soluzione”.

La Scala si prepara infatti a chiudere il 2013 in pareggio di bilancio. Il sindaco di Milano uscendo dal Consiglio di amministrazione ha detto inoltre che ”a breve si potrà dare una valutazione economica positiva” . ”Credo che il pareggio di bilancio – ha detto – sia veramente vicino”.

I numeri della Scala

Con un patrimonio netto disponibile di € 35,228 milioni (netto indisponibile: € 67,236 milioni) il Teatro alla Scala di Milano nel 2012 ha alzato il sipario ben 280 volte ospitando 425.503 spettatori, di cui 16.962 abbonati e 76.500 giovani saturando la sala al 95%.

 


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