Skip to main content

Shutdown, cosa succede con il nuovo accordo sul debito Usa

Dopo quindici giorni di stallo, democratici e repubblicani hanno raggiunto nella giornata di ieri un accordo per porre fine allo shutdown, la chiusura di tutte le attività non essenziali, innalzando il tetto del debito, il debt ceiling.

L’ACCORDO POLITICO
Il Senato e la Camera Usa hanno approvato con un’intesa bipartisan la legge che evita il default. La misura è poi passata sulla scrivania del presidente Barack Obama, che l’ha firmata. Il Senato l’ha approvata con 81 voti favorevoli e 18 contrari, mentre la Camera l’ha passata con 285 contro 144. Il voto alla Camera è arrivato alle 22:12 di ieri ora locale, le 4:12 di oggi in Italia, meno di un paio d’ore dal tracollo. In Senato, dove la maggioranza è per 32 seggi in favore dei repubblicani, un piccolo gruppo si è unito ai democratici per votare l’accordo, al quale era contraria l’ala estremista del Tea Party, che otterrà comunque delle piccole revisioni al cosiddetto Obamacare, la legge sulla sanità all’origine dell’impasse politica.

UNA MISURA TEMPORANEA
La soluzione, che prevede che il tetto del debito salga dai 16mila e 700 miliardi di dollari di oggi a oltre 17mila miliardi, non ha tuttavia natura definitiva. Il Congresso andava verso la scadenza per l’innalzamento del tetto del debito, che scattava alla mezzanotte. Ma la legge approvata ieri blocca lo shutdown fino al 15 gennaio e permette al Tesoro di contrarre prestiti fino al 7 febbraio, o per un mese ulteriore. Parallelamente, entro il 13 dicembre, una commissione bipartisan concorderà nuovi tagli al bilancio per 10 anni.

BENEFICI IMMEDIATI
Intanto i dipendenti federali e l’indotto festeggiano. La Casa Bianca ha ordinato alle agenzie del governo di riaprire, ora che lo shutdown parziale è terminato. Tutti i dipendenti in congedo temporaneo dal lavoro, potranno così tornare al lavoro al loro primo giorno di turni. Per la maggior parte di loro si tratta della mattina di oggi.

LA RISPOSTA DI WALL STREET
Ad essere felici sono anche gli investitori in titoli pubblici americani, Cina in testa. La notizia dell’accordo dai corridoi di Capitol Hill è rimbalzata a Wall Street dove il Dow Jones è stato protagonista di un rialzo di circa 200 punti, che ha trascinato i listini europei, prima scoraggiati dalla decisione di Fitch di porre sotto osservazione il debito Usa in vista di una possibile revisione al ribasso del giudizio di tripla A.

CONDIVIDI SU:

Gallerie fotografiche correlate

×

Iscriviti alla newsletter