Skip to main content

Trise, Tasi e Tari, ecco numeri e astruserie della manovretta

Più di cinque miliardi alle imprese, niente tagli alla sanità, rifinanziato l’Ecobonus e il 5 per mille, non aumentano le tasse sui Bot, ma i bolli per la gestione dei titoli e nessuna azione che sfianchi il comparto sociale. Questi i capisaldi della Legge di stabilità. Enrico Letta commenta: “Siamo convinti e speriamo di fare di più in prospettiva”. Critiche da sindacati e Confindustria.

Legge

La legge di stabilità è da 11,6 miliardi di euro per il 2014.

New tax

Intanto una nuova tassa c’è e si chiamerà Trise: la nuova Service Tax, che scatterà dal primo gennaio 2014, ingloberà Imu e Tares e ma non il tributo provinciale ambientale. La pagheranno anche gli inquilini. La quota sui servizi indivisibili chiamata Tasi inciderà per l’1 per mille. Ma a questa si aggiungerà la Tari, la quota che si paga sui rifiuti.

Tagli

Tre miliardi e mezzo saranno tagliati dalla spesa pubblica; 3.2 arriveranno dalle dismissioni immobiliari, e 1,9 dalla nuova fiscalità.

Sanità

La proposta di Letta è niente tagli al comparto, ma la bozza al momento contempla tagli per 2,6 miliardi, dettati da una stretta sulla spesa farmaceutica. Ma sul punto il governo ha annunciato di voler soprassedere.

Detrazioni

Quella sul lavoro sale a 1.450 euro: è la cosiddetta detrazione base, riconosciuta ai lavoratori dipendenti. Un meccanismo che si fonda su una riduzione dello ‘sconto’ in proporzione al reddito, e che si annulla attorno ai 55.000 euro. Resta però fisso lo sconto per chi non supera gli 8.000 euro.

Irap

Fino a 15mila euro saranno possibili le deduzioni Irap per i nuovi assunti.

Statali

Blocco dei contratti nel pubblico impiego esteso sino al 31 dicembre 2014. Per i dipendenti pubblici previsto anche un taglio del 10% della spesa degli straordinari.

Enti locali

Non potranno più ricorrere ai derivati. Regioni tagliate per un miliardo. Esclusione del patto di stabilità interno.

Ammortizzatori sociali

Cig in deroga rifinanziata per 600 milioni dal prossimo primo gennaio.  Le richieste invece erano di un miliardo di euro. Aumenta il Fondo per la social card di 250.

Letta & Saccomanni

“E’ finito il tempo delle mannaie e ora l’Italia può tornare a crescere: i conti pubblici sono infatti in ordine, è l’assicurazione che viene ribadita, a tal punto che il prossimo anno il deficit scenderà al 2,5% e la pressione fiscale scenderà di un punto in tre anni arrivando al 43,3%”.

Cgil

La legge di stabilità “non convince, manca un chiaro segnale di equità per la redistribuzione del reddito”.


×

Iscriviti alla newsletter