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Berlusconi e il duello finale tra Fitto e Alfano. Lo speciale di Formiche.net

E venne il giorno della verità: il Consiglio Nazionale del Pdl ai raggi X, con le due fazioni in campo che premono, ognuna con obiettivi diversi, sul leader e fondatore, con esiti che potrebbero a catena determinare smottamenti sismici anche in altri contenitori politici, in primis Scelta civica, ma senza dimenticare i riverberi tra i popolari ex Margherita del Pd. E le attese non sono state deluse: infatti i cosiddetti governisti capitanati da Angelino Alfano hanno deciso di non aderire alla riesumata Forza Italia dei lealisti berlusconiani costituendo gruppi parlamentari autonomi denominati Nuovo Centrodestra. Ecco lo scenario che si delineava poco prima del redde rationem.

FITTO VS ALFANO
Stando ai calcoli meramente numerici, il Consiglio nazionale avrebbe dovuto avere i tre quarti dei delegati pro Fitto. L’ex ministro degli affari regionali e capofila dei lealisti poco ha digerito le piroette alfaniane, prima delfino del Cavaliere e poi primus inter pares nell’operazione di allontanamento dalla “nave che affonda”, per usare le parole di un senatore pidiellino. Fitto quindi spinge con decisione, senza essere per questo tacciato di falchismo tout court, nel dar vita alla nuova Forza Italia ma senza i laccioli di rappresentanza con il manuale Cencelli che il vicepremier chiede.

TRADITORI?
Di contro tra i governativi il ministro delle riforme Gaetano Quagliariello è quello che, più di altri, ha segnato un solco ormai quasi incolmabile con il mondo berlusconiano. Quello che era ricordato per le urla in Senato durante la notte della morte di Eluana Englaro, è oggi super colomba che riserva stoccate precise e sotterranee a quanti, Bondi e Santanché su tutti, si ostinano a far coincidere la decadenza di Berlusconi da senatore con le sorti del governo. Più moderati, ma sempre lontani dall’innner circle di Palazzo Grazioli, il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi e quello dell’agricoltura Nunzia De Girolamo, quest’ultima plastica raffigurazione delle larghe intese anche perché moglie del lettiano Francesco Boccia, Presidente della commissione Bilancio della Camera.

RISCHIO ASSENZA
Nelle ultime ore di ieri è stata fatta balenare l’ipotesi di un’assenza al Consiglio nazionale da parte degli alfaniani. Poi, però, la richiesta degli alfaniani di integrare il documento alla base della rinascita di Forza Italia e la rottamazione del Pdl con due pilastri (nuovo partito su basi democratiche negli organi dirigenti e fiducia nel governo Letta fino a tutto il 2015) non è stata accolta dai falchi e i lealisti governativi hanno deciso di non aderire alla Forza Italia ultraberlusconiana.

Ecco lo speciale di Formiche.net sulle ultime vicende del Pdl:

Che centrodestra sarà. Parla il politologo Orsina intervistato da Lorenzo Castellani

Vi spiego le pazzie della voliera chiamata Pdl e del Pd renziamo. L’analisi di Francesco Damato.

Berlusconi e Alfano, il dissidio è anche sul tesoretto del Pdl. Cronaca e retroscena di Francesco De Palo.

L’amore crepuscolare di Alfano per Berlusconi. Di Francesco De Palo.

Tutti i numeri e i nomi dei due fronti nel Popolo della litigiosità. Di Paolo Falliro.

Le ottusità di Berlusconi. Il corsivo di Marco Bertoncini.

 



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