Cosa pensano le due destre italiane di privatizzazioni, legge di stabilità, Europa e governo?
Da un lato Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni e Ignazio La Russa (quest’ultimo impicciato nel caso Fonsai), che tramite le “parole chiave” individuate nell’Officina Italia puntano ad un vademecum alternativo, per segnare il passo rispetto al fu Pdl ormai disgregato.
Dall’altro il neonato Movimentoxlalleanzanazionale promosso dal trio Storace, Menia, Poli Bortone (ecco la galleria fotografica), che in dieci giorni ha avviato la fase programmatica, il simbolo di An alle europee e un convegno sulla lira organizzato oggi a Rieti.
OFFICINA
Anche Giorgia Meloni, dopo le iniziative della scorsa estate promosse dall’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno con la sua “prima l’Italia”, si è convinta ad andare sul terreno dell’euroscetticismo. E rileva dalle colonne di Libero che “se per stare nell’euro uccidiamo il Paese è meglio andarsene”. E ancora: “Ci mettono in croce, ma siamo fra i primi contribuenti di Bruxelles, è ora di rivedere i patti”. “Letta ha le palle d’acciaio? Le tiri fuori per difenderci in Europa invece di usarle contro la povera gente. Questa legge di stabilità è una schifezza: utilizza i fondi per il rimpatrio degli immigrati e per le vittime della mafia per accogliere i clandestini”. “Noi ci siamo presentati alle urne da soli. Angelino si è fatto eleggere con il Pdl e poi ha rotto per sostenere un governo con la sinistra”.
DALLA LIRA ALL’IRA
Francesco Storace e i promotori del Movimentoxlalleanzanazionale si ritrovano oggi a Rieti, davanti al monumento alla Lira, la cui realizzazione venne finanziata proprio dall’ex governatore del Lazio nel momento del passaggio alla moneta comune europea. “L’euro sembrava un sogno – osserva Storace nel suo editoriale sul Giornale d’Italia – ma è diventato un incubo per milioni di italiani che sono precipitati in una condizione di povertà”. L’appuntamento è di fronte al monumento di piazza Cavour – fanno sapere gli organizzatori – per simboleggiare “la protesta contro la perdita di sovranità monetaria dell’Italia e poi, mezz’ora più tardi, nella vicina Sala dei Cordari, ne discuteremo a più voci per rappresentare quell’Italia che non ce la fa più”.
NUOVA AN
Ma quale sarà il perimetro di azione del Movimentoxlallenzanazionale? La portavoce nazionale, Adriana Poli Bortone, già ministro dell’Agricoltura e sindaco di Lecce, lo ha specificato nei giorni scorsi: il diritto degli italiani in Europa è un tema su cui lavorare, nella consapevolezza che “sovranità monetaria significa riacquistare sovranità politica – aggiunge Roberto Menia – , decidere il proprio futuro, senza ingerenze dei poteri forti sovranazionali”. E Storace: Non è la moneta che deve decidere le politiche degli Stati, ma sono gli Stati che devono orientare le politiche monetarie”.
FISCAL COMPACT
L’obiettivo della nuova An è intervenire per evitare che i diritti sociali a furia di manovre fiscali vengano sminuiti. E dal momento che i Parlamenti nazionali sono chiamati a ratificare le decisioni comunitarie, “noi vogliamo un referendum tra i popoli europei per cancellare la vergogna del fiscal compact” conclude l’ex governatore del Lazio. La meta, inutile nascondersi, è la prossima tornata elettorale europea, dove è stato già annunciato che si presenteranno con il simbolo di An.
Ecco lo speciale di Formiche.net con gli articoli sulla galassia delle destre pubblicati in settimana:
Officina per l’Italia e Alleanza Nazionale, lotta dura e senza paura per l’egemonia della destra. Informazioni e indiscrezioni a firma di Paolo Falliro
Eni, Fincantieri e Avio, privatizzare è un delitto. L’intervento di Roberto Menia
Ecco umori e malumori della destra di Meloni, Crosetto e La Russa. Il reportage di Edoardo Petti dalla manifestazione indetta domenica scorsa al Sistina da Fratelli d’Italia
La destra rottama Fini e resuscita Alleanza Nazionale. L’articolo di Edoardo Petti sulla prima manifestazione pubblica della rinnovata Alleanza Nazionale
Vi spiego che destra voglio costruire con Storace, Poli Bortone e Romagnoli. Di Roberto Menia
Tutti i guasti e i fini dell’Officina di Meloni, Crosetto e La Russa. Di Paolo Falliro