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Il Fatto Quotidiano squassato fra Caselli e De Luca

E adesso che succede? Un altro dei beniamini del Fatto Quotidiano, Giancarlo Caselli, procuratore capo di Torino e tra i fondatori di Magistratura democratica (Md), la corrente di sinistra dell’Associazione Nazionale Magistrati, lascia la sua carica in MD. Proprio non gli è andata giù la pubblicazione sull’agenda 2014 di Md di un articolo di Erri De Luca (l’ex responsabile del servizio d’ordine di Lotta Continua ai tempi dell’omicidio del commissario Calabresi): lo stesso De Luca più volte ha difeso i sabotaggi in Val di Susa. Ormai da molti mesi lo scrittore De Luca è il paladino del movimento No tav della Valle di Susa e megafono delle violenze post manifestazioni di protesta per la linea Torino-Lione. Tra l’altro Caselli è stato più volte contestato dai No Tav che lo hanno definito con scritte sui muri nel centro torinese un “mafioso”.

De Luca dixit
Intitolato “Notizie su Euridice“, il brano torna sugli anni Settanta e sul clima di piombo che si respirava con queste parole: “Si consumò una guerra civile a bassa intensità ma con migliaia di detenuti politici. Una parte di noi si specializzò in agguati e in clandestinità. Ci furono azioni micidiali e clamorose ma senza futuro”. Chi ha autorizzato la pubblicazione ha invocato il fatto che uno scritto “così bello anche se altrettanto controverso” non poteva essere censurato. Ma dando inizio, di fatto, alle danze sui ceci un attimo dopo.

Reazioni
“Erri De Luca – scrive in una nota il senatore piddì Federico Fornaro – ha insultato la memoria di tutti i caduti negli anni di piombo che hanno avuto l’unico torto di respingere l’attacco portato allo Stato e alla democrazia dalle Brigate rosse e dalle varie sigle terroristiche dell’epoca”. Per cui “bene ha fatto, dunque, il Procuratore Capo di Torino, Giancarlo Caselli, protagonista di quegli anni sul fronte della lotta al terrorismo a prendere le distanze da queste posizioni inopinatamente ospitate in un strumento di lavoro quotidiano di centinaia di magistrati italiani, che Magistratura Democratica farebbe bene a ritirare”.

Spaccatura
Come si comporterà adesso il quotidiano diretto da Antonio Padellaro? Non va dimenticato che nelle ultime settimane aveva dovuto già “scontare” il divorzio ufficiale da Beppe Grillo e dai Cinque stelle (improbabili parlamentari), invischiati in queste ore anche con casi di assunzione di familiari nelle segreterie particolari in stile prima repubblica. Troppo forti le distanze (di merito o di metodo?) tra il comico e il vicedirettore Marco Travaglio su questioni fondamentali. E così quello che era stato il primo house organ dei pentestellati ha fatto marcia indietro sul M5S.

IL NODO NO-TAV DA SBROGLIARE

Ma non è tutto, perché adesso, complice la tensione che il gesto di Caselli porta inevitabilmente con sé, andrà rivalutata anche la questione dei No-Tav, dal momento che Il Fatto è da sempre sensibile sul fronte Val di Susa. E il commento di De Luca (“Se si dimette da Magistratura Democratica vuol dire che non è più un magistrato democratico” dice a Affaritaliani.it) arricchisce questa storia di un nuovo capitolo. Che, c’è da scommetterci, troneggerà tra le righe travagliesche prestissimo.



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