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Il Fatto Quotidiano travaglieggia su De Benedetti e Passera

Concorrenza editoriale tra Fatto Quotidiano e Repubblica? I dati relativi al calo dei lettori diffusi da qualche giorno possono aver acuito i venti di gara tra largo Fochetti e via Valadier? Intanto, al di là del bacino degli utenti e dei clik in rete, spiccano le immagini della cronaca giudiziaria a (s)legare idealmente i due quotidiani.

Il caso Olivetti
Il Fatto dà conto di un’inchiesta sulla morte di Lucia Delaurenti, deceduta per di mesotelioma pleurico nel 2005, “dopo tre anni di sofferenze”, dopo aver lavorato nelle fabbriche dell’Olivetti di Aglié (Ivrea). Un’altra vittima, F. L., che era impiegata al montaggio dei gruppi elettrici e al cablaggio di gruppi meccanici nello stabilimento di San Bernardo, è deceduta nel 2007 all’età di 69 anni, sempre per la medesima patologia. Le due vicende, si legge sul quotidiano diretto da Antonio Padellaro, “hanno acceso i riflettori sul decesso o sulla malattia di altri 21 lavoratori degli stabilimenti Olivetti, scomparsi dal 2003 a oggi”. Tra l’altro sulla questione ci sono anche degli indagati, (l’ingegnere Carlo De Benedetti, il fratello Franco Debenedetti, l’ex ministro dello Sviluppo Corrado Passera e altri 25 tra amministratori e dirigenti). Il pm Lorenzo Boscagli ipotizza i reati di omicidio colposo e lesioni.

L’inchiesta
Secondo i dettagli dell’indagine riportati dal Fatto, i pm stanno analizzando i fatti accaduti tra gli anni Sessanta e Novanta, quando la fabbrica Olivetti era gestita proprio dal patron di Repubblica e dall’ex ad di Sanpalo Intesa. De Benedetti è stato presidente e ad dal 1992 fino al 1996, suo fratello vice e Passera ricopriva il ruolo di co-amministratore. Sotto osservazione sono finiti gli stabilimenti di San Bernardo di Ivrea, di Aglié, di Scarmagno e le officine Ico. Con l’amianto a fare da cornice scomoda e mortale.

Partita doppia
Nomi che scottano quelli tirati in ballo e che si dicono fiduciosi che la magistratura porti a termine il suo compito. Ma al di là della vicenda in sé, è un fatto che l’accoppiata Padellaro-Travaglio punti a incunearsi lì dove Ezio Mauro e i suoi faticano a dare fiato, ovvero nell’interstizio che esiste (e che si sta ampliando) tra il lettore con la tessera del Pd e il cittadino-simpatizzante furioso con la politica democrat per le note vicende (precedenti e successive) ai 101 franchi tiratori. Tra l’altro Il Fatto ha appena “divorziato” da Beppe Grillo, dopo che per almeno un biennio veniva considerato come l’organo più vicino (anche ispiratore?) al movimento dei Cinque stelle che alle scorse elezioni politiche hanno fatto segnare numeri da record. E che oggi sono inquieti circa il futuro elettorale e il presente organizzativo, con base scollata e leader fuori dal Parlamento.



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