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Il mercatino degli emendamenti alla Legge di stabilità

Quarantott’ore per presentare modifiche o integrazioni alla Legge di Stabilità. I partiti politici aprono ufficialmente il mercatino degli emendamenti: dalla detrazione sulla casa e cuneo fiscale, al bonus di 200 euro fino a 30mila euro. E mentre da un lato il Pd punta sulla tassa sulle rendite, il Pdl raddoppia la pressione per ridurre la Tasi. La commissione Bilancio terminerà l’esame entro venerdì 15 novembre e la discussione in aula dovrebbe aversi lunedì 18 novembre.

Attacco Pdl
Il capogruppo alla Camera Renato Brunetta punta allo sviluppo e si chiede come mai nella legge di stabilità non vi siano azioni di politica industriale. Ciò in riferimento ai dati Istat sul Pil per il 2014. Qualche idea? Già in passato il Pdl aveva proposto il riscatto delle case popolari Iacp e dei Comuni da parte degli inquilini, il rilancio della filiera del turismo, degli impianti sportivi multifunzionali, senza dimenticare la riforma dell’Iva, e una messa in sicurezza del territorio “con moderne forme assicurative sulle calamità naturali”. Di parere contrario la colomba Fabrizio Cicchitto, che invece punta sull’accelerazione del ddl svuota-province accompagnato da un ridimensionamento delle aziende comunali e regionali, solo “una delle valvole di scarico della sinistra”.

Crescita
La vera nota dolente, qualora i dati Istas avessero ragione (riducono dall’1,1% allo 0,7% le stime del governo sull’aumento del Pil nel 2014) riguarda i conti a rischio. Ragion per cui è lo sviluppo che dovrebbe essere incentivato. Sì, ma come? Si va dalla proposta di recuperare 2 miliardi di euro grazie a Btp ad hoc per finanziare il credito di imposta sulla ricerca, ad una revisione della Tobin Tax, passando per la deducibilità dei capannoni, cioè i beni strumentali per le imprese proposta dal relatore democratico al Senato Giorgio Santini. Il suo omonimo pidiellino, Antonio D’Alì, invece punta il dito sulla semplificazione della service tax per la casa oltre a uno stop all’aumento concesso ai Comuni.

Casero e Fassina
I due viceministri dell’Economia annunciano modifiche: saranno rivisti il cuneo e la service tax sulla casa e rafforzato il versante investimenti, ma non solo. Fassina assicura misure per rimodulare la deindicizzazione delle pensioni e uno sforzo per impedire l’aumento dei contributi previdenziali ai lavoratori delle partite Iva. Mostrando perplessità sulla cosiddetta Google Tax.

Comuni
Molte sono le voci nel governo (democratiche e pidielline) intente a convergere sul fatto che i conti, soprattutto nei Comuni, potrebbero non tornare. Addirittura lo stesso Brunetta rammenta gli impegni pregressi che tendevano a implementare pienamente, “in via preliminare” una serie di azioni come il Federalismo fiscale, quello demaniale, i fabbisogni standard per Comuni e Province, i costi standard in sanità, l’armonizzazione dei bilanci degli Enti Locali, l’inventario di fine mandato. Con l’obiettivo di arrivare ad una sorta di Imu federale. Ma la Service Tax avrebbe dovuto avere altre prerogative che il numero uno della Free Foundation individua in: esclusione della prima casa; riscossione diretta da parte dei Comuni; cancellazione della componente immobiliare di Irpef e relative addizionali; con riferimento alla tassazione dei servizi indivisibili, eliminazione della maggiorazione di 0,30 centesimi per metro quadro.

 



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