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Lo Stato non abdichi mai nei confronti dei violenti

Ho aspettato una notte per scrivere questo editoriale. A mente fredda, perchè l’impulsività avrebbe potuto contagiarmi in negativo, ma, alla fine, il principio guida, anche a distanza di ore è solo uno: dopo il caso Salernitana-Nocerina (partita sospesa, con sceneggiata in campo dei calciatori terrorizzati, dopo le minacce di morte di alcuni tifosi al seguito) ci può essere solo una risposta. Lo Stato deve fare lo Stato, non abdicando mai nei confronti dei delinquenti comuni. Lo Stato non può mai indietreggiare, mai concedere un centimetro a chi utilizza la violenza come una arma di confronto. Cosa mi aspetto? Una indagine accurata da parte degli organi di giustizia competenti, con un 3 a 0 a tavolino nei confronti della Nocerina, con pene severe nei confronti di chi ha osato minacciare di morte questi calciatori e le loro famiglie, ma anche nei confronti dei calciatori e dei dirigenti della Nocerina, che, seppur terrorizzati (e li capisco umanamente) hanno preferito sottomettersi alla violenza di una frangia della tifoseria, piuttosto che chiedere aiuto e sostegno alle istituzioni locali (come il prefetto e il questore di Salerno). Alla prima minaccia un dirigente con la “D” maiuscola avrebbe chiamato il prefetto e questore e chiesto loro il massimo sostegno  per garantire la regolarità della partita. Non c’era altra soluzione. E invece, come al solito, in questo Paese deriso a livello europeo, siamo riusciti a farci riconoscere con una sceneggiata degna del migliore Totò, confermando il noto adagio, che spesso la realtà supera la fantasia. Mi aspetto anche pene severe da parte della Lega Pro nei confronti dei calciatori della Nocerina e dei dirigenti sportivi dimissionari (speriamo che il presidente del club campano le accetti e porti dentro persone capaci di stare con la schiena dritta in campo e fuori). Solo così si potrà ripartire. Se ciò non dovesse avvenire allora vuol dire che questo Paese non solo non è governabile, ma non c’è un briciolo di dignità. Un Paese moderno non può ridursi a sceneggiate pietose di questo livello, che infangano il lavoro di chi seriamente si impegna ogni giorno nel mondo dello sport/calcio. Bisogna, però, rompere questo velo di omertà (i nomi di questi delinquenti sono ben noti alle società, ai calciatori e alla DIGOS) e i calciatori devono iniziare a denunciare le angherie che subiscono periodicamente da alcuni personaggi legati alle diverse tifoserie, così come i presidenti devono avere un maggior filo diretto con le forze dell’ordine. Non c’è altra soluzione. Altrimenti avranno vinto ancora una volta loro: i delinquenti comuni “travestiti” da tifosi. E la gente e gli sponsor continueranno a “scappare” dal mondo del calcio. 

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