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Passera snobba Alfano?

Corrado Passera si butta nella mischia politica. Dopo gli annunci dei giorni scorsi di una sua possibile partecipazione a un’aggregazione con altri movimenti per una lista liberale alle prossime Europee promossa dal leader di Fare, Michele Boldrin, il Corriere della Sera ha svelato sabato i piani della discesa in campo dell’ex ministro, per la quale sarebbe già al lavoro un team di 50 esperti. Ma dove si collocherebbe il precedente titolare dello Sviluppo economico? Sicuramente non con Alfano, se si desse ascolto a uno dei suoi consiglieri di fiducia, Enrico Pozzi.

IL TWEET DI POZZI

 

LONTANO DAI DEMOCRISTIANI?
Ma chi è Pozzi? Un po’ psicologo sociale, un po’ imprenditore, è descritto da chi lo conosce come il Rasputin di Passera. Talmente fidato da avergli concesso, da ministro, un incarico nella commissione governativa sulle start-up, che non mancò di scatenare polemiche e risentimenti. Ora Pozzi torna all’attacco e da Twitter lancia la volata a Passera. Letta e Alfano? “Il perfetto incontro di due persone senza qualità“, scrive, lasciando intendere che l’ex titolare dello Sviluppo economico snobbi davvero il progetto del Nuovo Centrodestra targato Alfano.

IL PROGETTO DI PASSERA
Ma è lo stesso ex ministro tecnico ed ex banchiere – e da settimane po’ più politico – che non ha mai nascosto la propria avversione per il paludato mondo dei partiti tradizionali. Prima si rifutò di aderire a Scelta Civica di Mario Monti quando si rese conto che sulla barca sarebbe salita una vecchia volpe come Pier Ferdinando Casini; poi sta annusando i movimenti della galassia liberale e popolare.

GLI ESPERTI AL LAVORO
Anche per questo, come rimarca il quotidiano di via Solferino in un pezzo a firma di Marco Galluzzo – Passera è alacremente al lavoro dal suo piccolo studio in via Archimede, ai Parioli, coadiuvato da una squadra di imprenditori, professionisti, giuristi, professori, esperti del terzo settore, economisti. Circa 50 persone che lo stanno aiutando a scrivere e definire un programma per l’Italia. “Un obiettivo altisonante – racconta il Corriereper elenco di riforme che a giudizio dell’ex banchiere «né Renzi né Alfano potranno mai attuare, semplicemente perché nessuno conosce i loro programmi, non ne parlano». E non ne parlano, è il non detto, – conclude maliziosamente il quotidiano – perché non ne hanno“.



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