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Quando al politico pesa il telefono…Il caso-Gianni Rosa e lo scontento nell’FDI lucano

Gianni Rosa - responsabile FDI BasilicataUn tempo i candidati politici rispondevano al telefono quando un giornalista li contattava per avere delle dichiarazioni. Ma si sa nella politica 2.0 si è talmente indaffarati a seguire Twitter e Facebook dal mobile, che anche rispondere diventa (in taluni casi) un peso (anche se ci siamo tutelati lasciando un sms sul mobile – dopo averlo chiamato più volte).

Parliamo di Gianni Rosa (nella foto), rappresentante di Fratelli d’Italia in Basilicata, impegnato sicuramente in una dura campagna elettorale, visto che il 17 e il 18 novembre si vota per le regionali della Basilicata.
Rosa (FDI), dopo aver fatto capire (ai media e ai suoi elettori), nei mesi precedenti, di essere pronto anche a creare una lista autonoma di destra, alla fine è tornato a casa, ovvero nella casa del centro-destra, accettando di unirsi a diverse sigle di partiti (tra questi Pdl, Grande sud, Mir, pezzi di UDC e Scelta civica), con candidato governatore il materano Tito Di Maggio (senatore di Scelta Civica).
A Rosa, dopo l’intervista di questa mattina a Franco Stella (lui sì ha risposto subito), presidente della provincia di Matera, avremmo voluto chiedere soprattutto una cosa:
Ma come fa ad allearsi con Di Maggio, candidato governatore, quando lo stesso, in una dichiarazione a Piazza Pulita, con molta naturalezza ha fatto capire chiaramente che considera uguali lavoro cinese e italiano? Non è un concetto troppo antitetico rispetto al programma di FDI in Lucania, così come in Italia? E soprattutto questo “appiattimento” di FDI sulle posizioni di Di Maggio non creerà problemi interni al partito, una volta terminata la tornata elettorale?” 

E’ chiaro che l’elettore tipo del centro-destra, soprattutto se iscritto a Fratelli d’Italia, non sarà mai sulle posizioni di Di Maggio, anzi metterà sempre al primo posto il lavoro italiano rispetto a quello cinese (anche se Di Maggio lo considera persino una forma di “nuoxo razzismo”).
Adesso Gianni Rosa si trova in un “cul de sac“, come direbbero i francesi. Se appoggia la linea “open” di Di Maggio sul lavoro cinese, perderà i voti dei lucani dell’FDI. Come ne uscirà, visto che le elezioni sono tra meno di dieci giorni?
Speriamo che, nel frattempo, tra una cena elettorale e l’altra, Rosa trovi il tempo di rispondere su FORMICHE a queste domande che avremmo voluto fare al telefono se ci avesse risposto.
Una cosa è certa: c’è “molto mal di pancia” dalle parti lucane dell’FDI e probabilmente nè Meloni, nè Rampelli, a Roma, hanno capito che post elezioni potrebbe saltare il banco. Intanto un giovane 38enne di Nova Siri, Giuseppe D’Armento, membro della costituente provinciale dell’FDI, ha espresso poca vicinanza alla linea politica di Rosa, contestandola apertamente e proprio l’unione con Di Maggio è stato tra i motivi che ha portato a questa “riflessione interna” di molti membri lucani di Fratelli d’Italia. Lo hanno ribattezzato ilBrenno” di Nova Siri. Chissà che post 18 novembre, soprattutto gli scontenti di FDI non volino a Roma, per chiedere un rinnovamento in Lucania, magari lanciando sul piatto della bilancia della Meloni la spada (proprio come Brenno) perché queste alleanze trite e ritrite non porteranno alcun beneficio al centro-destra locale. Serve chiaramente una nuova politica, condivisa con la base e fuori dalle stanze chiuse dei partiti.

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