Mentre infuria il dibattito politico e inter-istituzionale sul futuro dell’Europa, l’Italia propone un copione già visto nel 1915: aspettiamo di vedere chi vince, prima di schierarci!
Diversamente da quanti credono che l’Italia non abbia il peso sufficente per fare la differenza, e che quindi debba fare l’ambigua politica dei due o tre forni, oggi l’Italia può e deve pretendere con maggiore forza e incisività di esistere in quanto attore internazionale. Se non è così, allora, che cada il governo di Napolitano per manifesta insipienza.
Gli interventisti anti-euro e anti-Europa si sono dichiarati: gli estremismi di destra e di sinistra, oltre ai populisti che come i funghi crescono succhiando la linfa comune. Ma dov’è Renzi e il PD?
Giulietto Chiesa ha avuto il merito onorevole di denunciare il comportamento degli ‘estremi’. La Lega del prossimo Salvini segretario si associa alle forze del Front National di Marine Le Pen. La rinata Forza Italia in un delirio di rancore del leader si prepara ad una deriva destroide, forse seguendo la Le Pen. I Moderati e i Popolari, che hanno pochi voti, si nascondono dietro l’ambiguo governo Letta-Napolitano. Ma dov’è il PD?
Sarebbe davvero ora che Renzi rompesse gli indugi e facesse sapere che cosa pensa di quest’Europa e su come vuole cambiarla. È paradossale che le destre e i populisti si siano appropriati del tema ‘altra Europa’, proponendone la distruzione, e le sinistre italiane siano mute in un imbarazzo che forse vuole celare la loro colpevolezza.
È vero che il progetto europeo era nato negli anni ’50 come sub-prodotto delle politiche atlantiste democristiane. ma è anche vero che dal 1979, in Italia, la sinistra ne ha fatto il suo emblema e la sua copertura. Qual’è la proposta di Renzi sull’Europa?
Renzi, dì qualcosa di europeo!