L’intervento della Banca Popolare di Bari per il rilancio della Tercas in Abruzzo stimola alcune riflessioni. La prima: l’ulteriore espansione del primo Istituto di credito pugliese – che da anni ormai persegue con sistematicità e successo un disegno espansivo a livello nazionale – è non solo la manifestazione di capacità del vertice di una banca, nata nel Mezzogiorno che raccoglie e impiega risparmio pure al Nord, ma anche la dimostrazione che imprese del Sud e pugliesi, se guidate con chiarezza di visione strategica, possono crescere e diventare competitor di livello nazionale. Lo si rileva in un momento in cui, invece, da parte di taluni osservatori si raffigura il Meridione solo per le sue debolezze e per temute desertificazioni industriali.
BANCHE (E SOCIETÀ) PUGLIESI IN ESPANSIONE
In realtà, non è cresciuta solo la Popolare di Bari in Italia, ma anche la Popolare di Puglia e Basilicata, pur interessata in questi mesi da una delicata fase di riassetto. E al di fuori del mondo creditizio molte società pugliesi hanno saputo ampliarsi anche con acquisizioni di aziende al Nord, da Exprivia – top player nell’Ict, quotata a Piazza Affari e ormai operante a livello mondiale – all’industria meccanica Alcar di Lecce con impianto anche in provincia di Torino, dalla elettromeccanica Comes di Taranto che vanta presenza nel Settentrione, all’industria di materie plastiche Telcom di Ostuni con impianti anche all’estero, dalla meccanica Mer.Mec, attiva nel ferroviario, al Gruppo Megamark di Trani che con alcuni marchi di catene di supermercati opera nella distribuzione.
UNA CRESCITA OCULATA
Tali imprese si sono affiancate da tempo ad altri player locali divenuti ormai di rilevanti dimensioni e presenti con loro siti produttivi o vendite di beni e servizi in Italia e in alcuni casi all’estero: da Casillo a Natuzzi, da Divella alla Indeco, dalla Cofra alla Casa Olearia Italiana, dalla Silac alla Granoro, dalla Leone de Castris alle Cantine Due Palme – solo per citarne due nel comparto vitivinicolo, ricco di altre presenze – dalla Matarrese alla Leadri nell’edilizia, dalla Lotras nella logistica alla Ladisa per la ristorazione industriale, da Telenorba al Relais del Cardinale nel turismo 5 stelle lusso. Crescere dunque con oculatezza e poi competere nel Paese e sui mercati internazionali è stato possibile e continua ad esserlo anche in Puglia per tante delle sue aziende che sono divenute ormai driver dello sviluppo, insieme alle numerose grandi industrie che presidiano il sistema manifatturiero e di servizi presente nei nostri territori.
PUNTI DI RIFERIMENTO
Allora sono tanti anche nell’ambito regionale – ove esistono, resistono e si affermano – gli esempi societari cui riferirsi per chi volesse imitarli, superando una volta per sempre il complesso di Peter Pan che sembra troppo spesso affliggere migliaia di piccole imprese pur dinamiche. La globalizzazione impone a tutti incrementi dimensionali, aggregazioni, efficienza gestionale ed elevate capacità manageriali. Senza alternative.
Federico Pirro – Università di Bari – Centro studi Confindustria Puglia