Da qualche anno, ogni area politico-culturale che si forma non può privarsi di un elemento di dibattito imprescindibile come un web-magazine. La moda venne lanciata nel 2008 dalla Fondazione FareFuturo, allora braccio culturale del Presidente della Camera Gianfranco Fini, con FareFuturo Webmagazine guidato da Filippo Rossi. Da allora il mondo dei centri di pensiero a banda larga è esploso e si è moltiplicato.
Nonostante l’afflato 2.0 di Matteo Renzi, c’era una falla nel renzismo telematico: la mancanza di un webmagazine di riferimento. Tra i corridoi di Montecitorio, si dice che sul buco mediatico del neo segretario del Pd siano caduti gli occhi esperti di uno dei più ambiti consulenti politici: Claudio Velardi.
Napoletanissmo, già suggeritore politico di Massimo D’Alema quando il Leader Maximo era premier, poi fondatore di Galassia Reti, commentatore televisivo e giornalista, Velardi avrebbe pensato a un web-magazine dal nome emblematico e, ovviamente, mediatico: il Rottamatore.
L’obiettivo potrebbe essere quello di spingere il renzismo oltre le frontiere, verso un riformismo liberale ispirato proprio da Velardi ed il suo giovane team. Insomma, più renziani di Renzi. A dar manforte potrebbe arrivare una mente arguta come quella di Fabrizio Rondolino, già sbarcato sulla cartacea e renziana Europa, dove sobilla strategie e istilla libertarismo.
Se Il Rottamatore sarà un’esperienza vincente, la piattaforma culturale di Matteo Renzi, da sempre rimproverata di debolezza, potrebbe diventare forse più solida e attirare un concreto riposizionamento intellettuale che potrebbe dare ancor più linfa innovatrice agli istinti riformatori del leader del Partito Democratico.