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Assemblea costituente per riforma elettorale e riforme istituzionali

L’euforia regna nel Pd e nella sinistra. La riforma della legge elettorale è stata sottratta al Senato, d’accordo Grasso e Boldrini. La presidente della Camera con aria soddisfatta ha dichiarato alla gente di terra, di mare e di cielo che essa è stata trasferita dal Senato ed è ora nella competenza della Camera. Il sodale renziano PD Giacchetti, per tale impresa, e che impresa! ha rinunciato alla dieta, iniziata qualche giorno addietro e si è ripreso. Qualcuno sostiene che questo è il nuovo corso renziano. Nuovo corso? Proprio così! Ma se Renzi ha dichiarato ai quattro venti, davanti a Dio e al popolo, che è contrario al porcellum? E poi che fa? Briga in tutti i modi per utilizzarne i vantaggi? Il segretario fiorentino, capito che grazie ad esso può contare su 150 parlamentari in più, ottenuti proprio grazie alla legge porcata, si adopera in ogni modo per realizzare una riforma elettorale favorevole, nonostante la pronuncia della Corte Costituzionale l’abbia dichiarata fuori legge. Si fa prendere da vuoti di memoria e dimentica tutte le dichiarazioni fatte in precedenza contro il porcellum. Con le furbizie non si va da nessuna parte. Si potrà stupire per qualche tempo, ma poi il tramonto sarà inesorabile. E’ la fine riservata ai personaggi artificiali, costruiti dai mezzi televisivi. Certo però, che linearità! Alla faccia della rottamazione e del cambiamento di cui va cianciando da qualche anno. Alla prima occasione rinnega padre, madre e famiglia, e pensa solo al suo tornaconto. Si è accordato con personaggi del vecchio PCI per vincere, mandando in malora la rottamazione; approfitta di una legge elettorale sempre osteggiata, ma ora accettata come gradito dono perché gli consente di vincere,  e che si vuole più dalla vita? Se l’Italia dovesse puntare su questi soggetti per migliorare il suo corso negativo staremmo freschi davvero, campa cavallo… Questo è Renzi.
Le regole del voto per il Parlamento, data la loro delicatezza, e poiché riguardano tutti gli italiani non possono essere oggetto di colpi di mano, non possono appartenere a maggioranze posticce e occasionali, non vanno approvate con il consenso di una parte, solo perché essa ha più deputati di quelli previsti, per giunta grazie ad un artifizio legislativo. E allora, considerato che la Camera dei Deputati è legittima nella sostanza, ma illegittima e debole dal punto di vista politico sarebbe il caso che i deputati si astenessero dal legiferare in materia elettorale. Sarebbe molto più corretto varare un provvedimento per eleggere un’assemblea costituente, con metodo proporzionale, col compito di sistemare tutta la materia elettorale e le più urgenti riforme istituzionali: superamento del bicameralismo perfetto, forma di governo e riduzione del numero dei parlamentari. Materia elettorale e non legge, sia chiaro. Bisogna smetterla con questo giochetto delle primarie fatte in casa in modo opaco a dir poco, che il PD sbandiera come momento di vera democrazia. Se si sceglie di utilizzare le primarie, bisogna regolamentarle, devono essere celebrate correttamente. E’ necessario conoscere la platea elettorale. Come, quando e dove si svolgono le consultazioni, il quantum versato dagli iscritti, la rendicontazione dei fondi. Tutto va regolamentato secondo legge. L’organizzazione domestica è ridicola, non basta, visto che dalle primarie scaturiscono elezioni di esponenti che incidono poi sulla vita del governo del Paese. I cittadini devono essere informati. Questa sinistra ex comunista e non, ad ogni piè sospinto fa prediche moralistiche, tira in ballo la trasparenza, allora è giusto che sia così sempre.
Sono solo pochi punti, da licenziare in pochi mesi. Dopo di che le Camere attuali verrebbero sciolte e si andrebbe ad elezioni col nuovo sistema di voto.

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