I segnali qualitativi più favorevoli per la nostra economia, evidenziatisi da alcuni mesi, si concretizzano finalmente anche negli indicatori quantitativi. L’incremento della produzione industriale di ottobre conferma che la recessione si è esaurita con il terzo trimestre e che in ottobre-dicembre si rivedrà, dopo 9 trimestri, un segno positivo nella variazione dell’attività economica.
A favore di questa migliore dinamica produttiva incidono sia le esportazioni sia un’attenuazione della debolezza della domanda interna e, in misura significativa, la ricostituzione delle scorte. Quest’ultimo elemento è per natura transitorio: affinché la congiuntura positiva “tenga” è necessario che le componenti di domanda finale crescano di più.
Occorrerà verificare nei prossimi mesi l’intensità di questa ripresa. L’industria italiana che emerge dalla recessione è diversa da quella di due anni fa e appare più efficiente nelle imprese che sono riuscite a sopravvivere, ma anche più piccola avendo perso per strada pezzi importanti di capacità produttiva.
L’interrogativo è se questa manifattura sarà in grado di fornire un traino sufficiente all’economia, tale da far recuperare in tempi non lunghi le posizioni perdute. Le indicazioni disponibili fanno dubitare fortemente che questo possa avvenire.