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Tutti i peana del Pd di Renzi alla Legge di stabilità

Imprese, welfare, finanziamenti, casa, dismissioni: sono i cinque pollici in su del Pd renziano alla Legge di Stabilità, contenuti nel dossier curato dall’ufficio documentazioni e studi del partito. Un modo, da parte dei democratici, per promuovere la Legge di Stabilità, nella consapevolezza che ha il merito di “segnare un’inversione di tendenza rispetto al passato”. Certo, nel suo complesso rappresenta un “intervento limitato, che non può sciogliere tutti i nodi che stringono, in questo momento, il nostro Paese”. C’è aperto il dibattito sul Job Act di Renzi, assieme ad altre questioni legate al mondo dell’industria. Però, pur se in modo insufficiente e forse al di sotto delle aspettative, con l’istituzione di un Fondo “taglia cuneo” per la prima volta da moltissimo tempo a questa parte “si riducono le tasse sul lavoro, con un segno politico, impresso in particolare dal Partito Democratico, che va nel senso dell’equità e della crescita”.

MISURE PER I CITTADINI
Il riferimento è a misure che ricadranno secondo il Pd su famiglie e cittadini, come la salvaguardia degli esodati, la rivalutazione delle pensioni, il sostegno alle politiche sociali, le risorse per il dissesto idrogeologico, le nuove norme sulla casa e a favore degli inquilini, il sostegno alle imprese, all’allentamento dei vincoli del patto di stabilità per consentire ai Comuni di far ripartire i cantieri. Particolare attenzione sarà riservata al campo delle infrastrutture e dei trasporti.

FONDO TAGLIA CUNEO
Si tratta di uno strumento utile a ridurre le tasse sul cuneo fiscale per lavoratori dipendenti e autonomi, pensionati e imprese, commenta il report dei tecnici del Pd. E’ – spiega il rapporto – alimentato dai risparmi della spending review e dalle risorse derivanti dalla lotta all’evasione fiscale, anche “una tantum”. Partirà nel 2014 con oltre 2,5 miliardi, più della metà, cioè 1,56 miliardi (1,7 miliardi a regime, dal 2015) serviranno a ridurre l’Irpef per le fasce medio-basse. A 15 mila euro l’incidenza Irpef per un lavoratore senza figli scende dal 14 al 12,57%.

GIOVANI E LAVORO
I lavori socialmente utili godranno di 126 milioni, nei territori svantaggiati di Napoli, Palermo e della Regione Calabria, oltre che nei Comuni con meno di 50.000 abitanti. Attivo – ricorda la relazione dei tecnici del Pd ora capitanato da Matteo Renzi – anche il Fondo per le politiche del lavoro, con l’obiettivo di favorire il reinserimento lavorativo di coloro che usufruiscono di ammortizzatori sociali, anche in deroga, e di lavoratori in stato di disoccupazione involontaria. In tutto 55 milioni anche per la sperimentazione regionale del contratto di ricollocazione. Altri 950 milioni nel periodo 2014-2020, un ulteriore intervento a favore degli esodati.

SANITA’
A fronte dei tagli annunciati al comparto sanitario, il Pd esulta per l’Anagrafe nazionale degli assistiti, uno strumento creato allo scopo di rafforzare gli interventi in tema di monitoraggio della spesa nel settore sanitario, di accelerare il processo di automazione amministrativa e di migliorare i servizi per i cittadini e le pubbliche amministrazioni. Si tratta di 30 milioni di euro nel 2014 e 50 milioni dal 2015 per finanziare borse di studio destinate a giovani medici specializzandi. Attenzione anche a chi ha subito danni dall’ambito sanitario, con un fondo ad hoc maggiorato di 50 milioni di euro, sia per 2014 sia per il 2015, per gli indennizzi.

IMPRESE
Particolarmente attese le misure a favore delle imprese – rimarca e loda il rapporto del Pd – con una riduzione della pressione fiscale per le imprese da 3,3 miliardi nel prossimo triennio (1 miliardo nel 2014, 1 miliardo e 100 milioni nel 2013, 1 miliardo e 200 milioni nel 2016), il taglio al cuneo fiscale a beneficio delle imprese, che passa attraverso il taglio dei premi e dei contributi obbligatori Inail. Decisa anche la defiscalizzazione Irap sulle nuove assunzioni e l’integrale restituzione al datore di lavoro del contributo addizionale dell’1,4% della retribuzione previsto per i rapporti di lavoro non a tempo indeterminato.

ACE
L’“Aiuto alla crescita economica” (Ace) è uno strumento per incentivare le società e le imprese che si finanziano con mezzi propri: è stato attenzionato per il triennio 2014-2016 del rendimento nozionale del nuovo capitale, deducibile dal reddito imponibile. In programma anche il rifinanziamento del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese per 600 milioni di euro in tre anni (200 milioni l’anno per il 2014, il 2015 e il 2016).

CDP
La Cassa Depositi e Prestiti potrà acquistare, con possibile garanzia dello Stato, titoli emessi nell’ambito di operazioni di cartolarizzazione aventi ad oggetto crediti verso piccole e medie imprese. L’obiettivo è quello di incrementare il volume del credito in loro favore; della Cassa Depositi e Prestiti è anche esteso l’ambito di operatività, prevedendo che possa utilizzare le risorse derivanti dalla raccolta del risparmio postale anche per il finanziamento delle grandi imprese.

INFRASTRUTTURE
Particolarmente atteso il capitolo sulle infrastrutture, a cui la legge di stabilità ha destinato 401 milioni di euro tra il 2014 e il 2017 per il Mose e 335 milioni per il 2014 in favore dell’Anas (ulteriori 150 milioni per il 2015), da utilizzare, oltre che per interventi di manutenzione straordinaria della rete stradale e la prosecuzione di interventi già previsti, per finanziare la realizzazione di nuove opere. 500 milioni a “Rete ferroviaria italiana” per il 2014, per la manutenzione straordinaria della rete ferroviaria e interventi per la velocizzazione del corridoio adriatico, per i nodi e l’interoperabilità.

BANDA LARGA E TRASPORTI
Autorizzata la spesa di 20,75 milioni di euro per il 2014 per il completamento del piano nazionale della banda larga, oltre che una parte dei denari appartenenti al Fondo “sblocca cantieri” per ponti e gallerie e prioritariamente ad opere stradali per la messa in sicurezza del territorio dai rischi idrogeologici. Trasporto pubblico locale con cento milioni disponibili per l’acquisto di materiale rotabile su gomma sono destinati per ciascuno degli anni 2014, 2105 e 2016, mentre 200 milioni di euro serviranno nel 2014 ad acquistare materiale rotabile ferroviario.

BONUS EDILIZI
Per 2014 sono stati confermati entrambi gli ecobonus, senza riduzioni di aliquota: al 65% quello per gli interventi di riqualificazione energetica (diventerà del 50% per il 2015) e al 50% quello per le ristrutturazioni edilizie (diventerà del 40% per il 2014).

COESIONE
Alla voce coesione ecco 54,8 miliardi per il Fondo per lo sviluppo e la coesione (ex Fondo Fas), l’80% dei quali a favore del Mezzogiorno. Al cofinanziamento nazionale degli interventi dei fondi strutturali dell’Unione europea vanno 4,5 miliardi per il 2016 e 19 miliardi per le annualità successive.

DIFESA
Dal 2014 al via i contributi ventennali da 80 milioni, di 120 milioni a decorrere dal 2015 e di 140 milioni a decorrere dal 2016 a favore , del settore marittimo di difesa nazionale. Pronti anche 30 milioni dal 2014 e 10 milioni dal 2015, per la partecipazione di imprese nazionali a programmi industriali aeronautici in collaborazione internazionale.

CASA E INQUILINI

L’imposta unica comunale (IUC) consta di tre elementi: l’imposta municipale propria (IMU), di natura patrimoniale dovuta dal possessore; il tributo sui servizi indivisibili (TASI), destinato a finanziare appunto i servizi indivisibili, a carico sia del possessore sia dell’utilizzatore dell’immobile; la tassa sui rifiuti (TARI) destinata a finanziare i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, a carico dell’utilizzatore. L’aliquota di base della TASI è pari all’1 per mille e il Comune può ridurla sino all’azzeramento o anche aumentarla, però con il vincolo che la somma delle aliquote IMU e TASI non possa superare l’aliquota massima IMU consentita per il 2013. Per il 2014 l’aliquota massima TASI non può superare il 2,5 per mille.

DETRAZIONI
Per la prima casa sono disponibili 500 milioni di euro a favore dell’abitazione principale e delle pertinenze della stessa, nonché dei familiari dimoranti abitualmente e residenti nell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale.

RAZIONALIZZAZIONE
Un altro fiore all’occhiello di questa legge di stabilità secondo l’ufficio democrat risiede nella razionalizzazione delle risorse. Almeno 1,5 miliardi (500 milioni nel 2014) giungeranno dalla vendita di immobili pubblici, compresi quelli detenuti dal Ministero della difesa e non utilizzati per finalità istituzionali. La spending review prevede una riduzione della spesa non inferiore a complessivi 3.520 milioni nel periodo 2014-2017, che si somma agli accantonamenti delle spese dei Ministeri, per 256 milioni nel 2015 e 622 milioni annui a decorrere dal 2016. Le misure di risparmio dovranno operare anche nei confronti delle Regioni, per 344 milioni a decorrere dal 2015, nonché degli enti locali, per 344 milioni a decorrere dal 2016.

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