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Civiltà Cattolica tifa per il governo Renzi-Alfetta

“E’ necessario che questo Governo continui il suo mandato, per accompagnare la necessaria riforma costituzionale ed elettorale, evitando accelerazioni verso elezioni anticipate che riprodurrebbero, con ogni probabilità, lo status quo“. Analizza così la rivista Civiltà Cattolica diretta da Antonio Spadaro il momento politico del Paese, con un’ampia panoramica a cura del gesuita Francesco Occhetta che parte dalla decadenza di Silvio Berlusconi ai meriti e alle prospettive dei nuovi leader 40enni, da Angelino Alfano a Matteo Renzi, passando per Enrico Letta.

SUL CENTRODESTRA
Per lo scacchiere politico, in realtà, centro destra incluso, il problema vero non era se votare la decadenza di Berlusconi, ma quando votarla. Civiltà Cattolica ritene che nel contesto normativo e politico di un Governo di larghe intese, già difficile da gestire per sua natura, le forze politiche si sono trovate a gestire un problema in più, ovvero “l’accelerazione della decadenza, che sarebbe comunque arrivata all’inizio del prossimo anno, è dovuta a ragioni politiche”.

SPONDE DIVERSE
Tra i democratici il voto in tempi più brevi significava “ribadire che il Governo delle larghe intese non era stato stipulato con accordi segreti con Berlusconi”. Per il leader di Forza Italia, invece, “al di là degli attacchi che ha dovuto subire contro la sua persona, il voto accelerato è servito sia per uscire il prima possibile da una maggioranza di Governo, che egli non controlla più a partire dallo strappo con il ministro Alfano“.

IL FUTURO SCACCHIERE
Ecco che a questo punto le dinamiche degli ultimi due mesi offrono uno scacchiere politico altamente modificato. Da un lato il centro destra politico azzoppato del proprio leader con “un destino per ora incerto”. Infatti, osserva, se da una parte, Berlusconi è stato capace “di unificare le varie anime di destra, che si sono sentite rappresentate da un messaggio caratterizzato sempre da una promessa (la crescita dei consumi, l’aumento di un milione di posti di lavoro, la garanzie delle varie libertà), dall’altra, la crisi in corso ha fatto comprendere che quella illusione è terminata”.

COSA OCCORRE
Ecco che all’Italia occorre “una destra moderata ed europea, che molti pensavano potesse essere rappresentata dalla proposta politica di Mario Monti“. La fine delle larghe intese e il riposizionamento di Berlusconi all’opposizione per la rivista diretta da Antonio Spadaro contiene l’incognita europea: quando per le prossime elezioni all’Europarlamento “Forza Italia potrebbe cercare di ottenere i voti anti-europeisti di Lega e M5S, o addirittura provare a non partecipare al voto, invitando a non andare alle urne, per ottenere una vittoria simbolica in caso di bassa affluenza, come è probabile, soprattutto se i votanti fossero meno del 50% degli aventi diritto”.

IL BENE DEL PAESE
E certifica che per il bene del Paese “è necessario che questo Governo continui il suo mandato, per accompagnare la necessaria riforma costituzionale ed elettorale, evitando accelerazioni verso elezioni anticipate che riprodurrebbero, con ogni probabilità, lo status quo”. Il riferimento è ai tre leader 40enni Letta, Alfano e Renzi, “che appartengono a una generazione post-ideologica ma non post-valoriale, guidati dalla regia del Presidente della Repubblica, evitare sia di ripetere gli errori dei loro predecessori sia di promuovere alcune riforme che la nostra rivista ha recentemente ricordato, per costringere la classe politica a rinnovarsi nei metodi e negli uomini”.

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