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Ecco il laser del Pentagono per abbattere (e difendere) i droni

Droni in movimento e piccoli proiettili di mortaio, non più grandi di un pugno, sono stati abbattuti da un avveniristico laser semovente in via di sviluppo dal Pentagono in collaborazione con contractor della Difesa Usa.

IL TEST IN NEW MEXICO
Installato in una torretta a forma di cupola – rivela l’agenzia France-Presse – il laser ad alta energia ha centrato oltre 90 proietti di mortaio e diversi piccoli velivoli radiocomandanti nel corso di un test durato sei settimane nella base missilistica di White Sands in New Mexico.

LA TECNOLOGIA DI BOEING
L’arma sperimentale della Boeing, battezzata “High Energy Laser Mobile Demonstrator” (HEL MD), non potrà essere impiegata al fronte prima del 2022 ma questi test hanno dimostrato le sue potenzialità.

COME È FATTO
Composto da 3/5 laser combinati ed un radar il sistema è progettato per proteggere avamposti remoti, come quelli comuni in Iraq ed Afghanistan, dai mortai, da colpi di artiglieria o razzi. I laser finora usati avevano una potenza di 10 kilowatt (kW), ma alla fine ne saranno impiegati con potenza fino a 100 kW.

COME FUNZIONA
Nel test a White Sands il raggio è stato in grado di centrare e distruggere un colpo di mortaio da 60mm sparato ad una distanza compresa tra 1.800 e 2.700 metri con tempi di reazione rapidissimi “Il sistema è grado di acquisire questi piccoli bersagli rapidamente con un radar e puntare il raggio delle dimensioni di un quarto di dollaro e distruggerli mentre sono ancora in volo“, ha riferito Mike Rim della Boeing. In futuro il sistema potrebbe essere in grado di abbattere anche bersagli più veloci come un missile cruise, secondo il Pentagono.

L’ACCORDO DEL PENTAGONO
Nelle scorse settimane il sito della rivista specializzata Military & Aerospace electronics aveva invece reso noto come il dipartimento del Pentagono di Ricerca e Sviluppo avesse stipulato un contratto con le società statunitensi Northrop Grumman e Lockheed Martin per sviluppare dei sistemi laser di autodifesa per i droni. I contratti con le due società ammontano rispettivamente a 14,6 milioni di dollari ed 11,3 milioni di dollari. In base al progetto il sistema di autodifesa deve trovare posto all’interno della struttura del drone proteggerlo dai missili antiaerei con raggi infrarossi elettro-ottici guidati. A margine del progetto dovrebbero essere creati un sistema di avvertimento per i lanci di missili, uno di gestione ed un altro di reazione.

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