Skip to main content

Merkel, le pagelle della tedesca Allianz al programma della grande coalizione tedesca

Governo forte, stabilità e più aiuto per la zona euro: è la diagnosi di Matthias Born, Senior Portfolio Manager European and German Equities di Allianz Global Investors, sul programma della grande coalizione tedesca che ha ufficialmente dato avvio al governo Merkel III. Ecco in che modo potrebbe avere un impatto sulle imprese tedesche e sulla loro competitività, secondo gli analisti della compagnia tedesca.

VANTAGGI
In primis una maggiore regolamentazione del mercato del lavoro, con l’introduzione del primo salario nazionale minimo di 8,50 euro per ora dal 2015 e la disciplina più severa del lavoro temporaneo. Inoltre l’impegno di spesa di 23 miliardi sul fronte istruzione, infrastrutture e il comparto ricerca/sviluppo fino al 2017. Si tratta di voci che secondo l’investment manager devono essere valutate assieme all’impegno a non aumentare le tasse. Si sottolinea nel report, inoltre, che la spesa supplementare sarà finanziata, in parte, attraverso una maggiore crescita economica; l’impatto del recente taglio dei tassi di interesse della Banca Centrale Europea; la tassa sulle transazioni finanziarie che è all’ordine del giorno; un controverso pedaggio autostradale proposto per gli stranieri dal 2014.

CRITICITA’
Secondo Born di Allianz GI non vi sarebbe “alcun grande impatto da questo aspetto dell’accordo e neppure vediamo un rilevante impatto sulle utilities a seguito delle riforme del settore energetico”. Altro nodo, al momento ancora irrisolto, quello relativo alle attuali deroghe per le industrie ad alto consumo di energia. “A seconda del risultato alcune aziende che utilizzano una grande quantità di energia, per esempio le industrie chimiche, potrebbero essere colpite in una certa misura”, è scritto nel report.

LE INCOGNITE SULLA SPESA

La grande coalizione si è impegnata a spendere 23 miliardi di euro per l’istruzione, le infrastrutture di trasporto e l’attività di ricerca e sviluppo fino al 2017: “Attualmente tutte queste voci di spesa sarebbero particolarmente importanti per l’economia tedesca”. Tuttavia, con l‘impegno a non aumentare le tasse sulla persona o il debito pubblico, la questione è: come l’aumento della spesa, insieme con la riforma pensionistica, potrà essere finanziato? “In parte la spesa supplementare sarà finanziata attraverso: una maggiore crescita economica; l’impatto del recente taglio dei tassi di interesse della Banca Centrale Europea; la tassa sulle transazioni finanziarie che è all’ordine del giorno; un controverso pedaggio autostradale proposto per gli stranieri dal 2014”, è scritto nel report.

2014
L’auspicio di Born è che le esportazioni subiscano un miglioramento in virtù della ripresa economica degli Stati Uniti oltre a una “selettiva domanda dai mercati emergenti”. Dal momento che sono riuscite a consolidare la quota di mercato in modo aggressivo negli ultimi dieci anni, le aziende tedesche riescono con successo a espandere i loro mercati. “Per il 2014 riteniamo che l’economia tedesca sia quella meglio posizionata in Europa, perché l’economia nazionale sta muovendosi molto bene, il mercato immobiliare è in piena espansione, il settore delle costruzioni cresce, le esportazioni sono in una buona forma e dovrebbero recuperare nel prossimo anno. Combinando questo con il fatto che il mercato azionario tedesco è ancora valutato leggermente al di sotto dei mercati europei in termini di livelli di prezzo/utili – conclude Born – continuiamo a credere che il mercato azionario tedesco possa registrare una sovraperformance nel 2014”.

SCENARIO UE
“L’ intero scenario europeo nel suo complesso sembra oggi più solido rispetto agli anni precedenti, così come la politica economica, i principali indicatori anticipatori del ciclo, il settore bancario: di conseguenza la probabilità di vedere una crescita degli utili a due cifre l’anno prossimo è più alta rispetto agli anni passati”. Sul fronte dei mercati azionari, tra cui la Germania, il rischio principale per il prossimo anno è che non vengano soddisfatte le aspettative sugli utili correnti, aggiunge. Ma sottolinea che, più probabile rispetto agli anni precedenti, ecco che potrebbe esserci una ripresa degli utili nel 2014.



CONDIVIDI SU:

Gallerie fotografiche correlate

×

Iscriviti alla newsletter