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Presidente, per favore si astenga

Abbiamo nel pomeriggio di ieri ascoltato l’opinione impropria dal punto di vista istituzionale del Presidente Napolitano, a proposito della sentenza della Corte Costituzionale, che ritiene la legge elettorale attuale, cosiddetta Porcellum, illegittima nelle parti riguardanti: il premio di maggioranza e l’assenza del voto di preferenza per la scelta del candidato da parte dell’elettore. Il presidente Napolitano rispettando le sue prerogative istituzionali si è espresso a favore di una rapida approvazione della riforma elettorale da parte delle Camere. E fin qui tutto corretto. La prosecuzione del suo pensiero è andata oltre i confini dei suoi poteri, spingendosi addirittura ad indicare il tipo di riforma elettorale da approvare, e non è possibile condividere. Egli si è pronunciato per una legge di tipo maggioritario, secondo lo spirito referendario del 1993. Presidente, ma son passati venti anni. E poi l’Alta Corte nella sua deliberazione ha salvato l’impianto complessivo della legge, di tipo proporzionale, mettendo in discussione solo i due punti in questione. E allora quale maggioritario e spirito del 1993? E’ da ricordare un particolare non proprio irrilevante: nel  1999 e nel 2000 si tennero altri due referendum per rendere del tutto maggioritario il nostro sistema elettorale, che contemplava l’assegnazione del 25% dei seggi con una quota proporzionale, furono entrambi bocciati, smentendo de facto lo spirito del referendum del 1993.
Presidente, Ella forse non ricorderà, ma il cosiddetto Mattarellum venne anche definito minotaurum monstrum a dimostrazione che quel  meccanismo elettorale non fu proprio la panacea delle norme di voto per Camera e Senato.
E allora, perché stracciarsi le vesti se al voto si dovrà andare secondo quanto stabilito dalla sentenza dell’Alta Corte, in sostanza con sistema proporzionale con preferenza? Si ritornano a recitare le litanie imbonitrici dei referendari del 1991,92,93? No, presidente il ventennio trascorso non può consentire a nessuno degli attuali protagonisti della vita politica di ergersi a difensori di qualche cosa. Sono stati i peggiori legislatori della Repubblica Italiana, per cui devono solo tacere e sottostare all’Alto giudizio della Corte.
Nei miei primi studi politici alcuni maestri mi insegnarono che la politica si valuta dai fatti e non dalle teorie. E oggi i fatti dicono che negli anni 1948/1992 l’Italia è cresciuta sconfiggendo miseria, analfabetismo, disoccupazione e attestandosi ai primi posti della classifica dei paesi più industrializzati del Pianeta. Negli anni dal 1993 ad oggi i fatti dicono che l’Italia, anno dopo anno, sta vivendo costantemente uno spaventoso impoverimento e un irrimediabile declino. Nel primo periodo la democrazia italiana si reggeva su partiti veri fatti di cultura e di etica, e si votava col sistema proporzionale con preferenze.
Nell’ultimo ventennio, bruciati i vecchi e storici partiti, è scomparsa la politica. E si è votato col Mattarellum, minotaurum monstrum, e col porcellum.
Presidente, perciò si astenga, non sposi cause che potrebbero appartenere solo ad una parte.

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