Tra una laurea honoris causa all’interno della Pontificia Accademia delle Scienze con tanto di lectio magistralis, una visita alla Pontificia Università Gregoriana e una conferenza in onore di Papa Francesco, quella di sabato scorso è stata per Romano Prodi la giornata del suo “riavvicinamento” con il Vaticano.
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IL GRAN RITORNO DI ROMANO PRODI. L’ARTICOLO DI FABRIZIO ANSELMO
Con la tessera del Pd chiusa in un cassetto, anzi cestinata, e con in bocca ancora l’amaro del tradimento subito sulla via del Quirinale ad opera dei 101 franchi tiratori del centro sinistra, Romano Prodi rimette piede in Vaticano dopo “un lungo esilio” e la dichiarazione di essere un “cattolico adulto”.
Così alla conferenza dedicata alla “svolta” di Papa Francesco organizzata dai gesuiti della Civiltà Cattolica l’attesa era tutta concentrata sulla sua presenza.
Una conferenza che oltre all’ex presidente della Commissione europea ha contato tra i relatori anche lo storico del cristianesimo Alberto Melloni, direttore della Fondazione per le scienze religiose Giovanni XIII di Bologna, e il gesuita Francesco Occhetta.
Ma al centro della conferenza vi era Bergoglio, il Papa della svolta. Un’“irruzione messianica all’interno della Chiesa cattolica” per Melloni, il promotore di una Chiesa che “non si limita ad accogliere” ma anche capace di “trovare nuove strade ed andare verso chi si è dimenticato di Dio” per Occhetta, il fautore di un profondo cambiamento sul piano geopolitico e socio-economico per Prodi.
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