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Papa Francesco, ecco l’agenda della settimana

La settimana che si è da poco conclusa – ultima del tempo di Natale – si era aperta con la messa solenne per l’Epifania, il 6 gennaio scorso in San Pietro.

LA SANTA FURBIZIA PER CUSTODIRE LA FEDE

Nell’omelia, Francesco si era soffermato sul concetto di “santa furbizia”. “Un aspetto della luce che ci guida nel cammino della fede è anche la santa “furbizia”. E’ una anche virtù questa, la santa “furbizia”. Si tratta di quella scaltrezza spirituale che ci consente di riconoscere i pericoli ed evitarli. Una fede che – ha proseguito il Papa, va custodita non solo “da quel buio”, ma anche dal “buio travestito di luce! Perché il demonio, dice san Paolo, si veste da angelo di luce, alcune volte. E qui è necessaria la santa “furbizia”, per custodire la fede, custodirla dai canti delle Sirene, che ti dicono: “Guarda, oggi dobbiamo fare questo, quello…”. Nel pomeriggio del 6 gennaio, poi, il Papa si è recato alla Giustiniana  (periferia romana) per visitare il presepe vivente allestito dalla parrocchia.

“IL PRETE SIA UNTO, NON UNTUOSO”

Sabato scorso, in una delle consuete omelie del mattino a Santa Marta, Francesco si è soffermato ancora una volta sulla figura del sacerdote. Parole dure, quelle del Papa: “Noi siamo unti dallo Spirito e quando un sacerdote si allontana da Gesù Cristo può perdere l’unzione. Nella sua vita, no: essenzialmente ce l’ha, ma la perde. E invece di essere unto finisce per essere untuoso. E quanto male fanno alla Chiesa i preti untuosi! Quelli che mettono la loro forza nelle cose artificiali, nelle vanità, in un atteggiamento, in un linguaggio lezioso. Ma, quante volte si sente dire con dolore: ‘Ma, questo è un prete-farfalla!’, perché sempre è nelle vanità … Questo non ha il rapporto con Gesù Cristo! Ha perso l’unzione: è un untuoso”. Francesco ha aggiunto che “se noi preti ci allontaniamo da Gesù Cristo, dobbiamo compensare questo con altri atteggiamenti mondani. E così, tutte queste figure, anche il prete-affarista, il prete-imprenditore”.

L’OMELIA FLASH NELLA CAPPELLA SISTINA

Stamattina, brevissima omelia nella Cappella Sistina durante la celebrazione della messa in cui sono stati battezzati trentadue bambini. Il Papa, parlando a braccio per tre minuti, ha affidato ai genitori del piccoli una missione: “trasmettere loro la fede”, come “anelli di una catena”. Francesco ha poi commentato divertito il rumore dei bambini: “Oggi c’è il coro, ma direi che il più bel coro sono questi piccoli, che piangono perché sono scomodi o perché hanno fame. Se hanno fame, mi raccomando alle mamme, date pure da mangiare. Sono loro i protagonisti”.

IL DISCORSO AL CORPO DIPLOMATICO

Tra gli appuntamenti più attesi della prossima settimana, quello di domani alle ore 11.00 nella Sala Regia del Palazzo apostolico. Il Papa, infatti, riceverà il corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede per il consueto scambio d’auguri di inizio anno. Il discorso è per tradizione uno dei più attesi in cui viene messo a fuoco lo sguardo della chiesa sulle grandi questioni geopolitiche del pianeta. Per Francesco sarà la seconda volta davanti agli ambasciatori accreditati. La prima risale al 22 marzo, pochi giorni dopo l’elezione. In quella occasione, il Pontefice disse che “le mie stesse origini poi mi spingono a lavorare per edificare ponti. Infatti, come sapete la mia famiglia è di origini italiane; e così in me è sempre vivo questo dialogo tra luoghi e culture fra loro distanti, tra un capo del mondo e l’altro, oggi sempre più vicini, interdipendenti, bisognosi di incontrarsi e di creare spazi reali di autentica fraternità. In quest’opera è fondamentale anche il ruolo della religione”.

LA VISITA ALLA PARROCCHIA ROMANA

Domenica prossima poi, il Papa si recherà in visita alla Parrocchia romana del Sacro Cuore di Gesù a Castro Pretorio. L’appuntamento è fissato per le ore 13.00. E’ un’innovazione, dal momento che solitamente il Pontefice si recava in visita nelle parrocchie della diocesi di cui è vescovo in tempo d’Avvento e in Quaresima.

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