AAA. Una volta queste tre lettere precedevano gli annunci di ogni tipo. Con la crisi cambiano le abitudini, cambiano le cose, i modi di fare, di dire. E così quell’AAA lo attribuiamo più facilmente ad un voto positivo delle agenzie di rating.
Le agenzie di rating -ci fosse ancora qualcuno che non lo sapesse- sono organizzazioni che si occupano di analizzare e di studiare la solidità finanziaria e la qualità creditizia di imprese, governi, enti nazionali o sovranazionali. Insomma se uno Stato o un’azienda sono lontani dal fallimento l’agenzia attribuisce un buon voto e quello Stato o quell’azienda godranno senz’altro di buoni investimenti.
Ma il punto di discussione adesso non vuole essere questo. L’introduzione su queste agenzie serva solo come esempio per parlare di un meccanismo di valutazione del credito che viene adottato in Germania e che per l’Italia potrebbe rappresentare un modello cui ispirarsi.
Procediamo per esempi. Siamo a Berlino. Alexander, sposato, padre di due figli ha un’amante, Anna, una collega di lavoro, anche lei sposata. Anna e Alexander riescono a stare poco insieme perché –a parte qualche fugace sguardo e qualche bacio rubato davanti alla macchinetta aziendale del caffè- non hanno un posto fisso dove vedersi. La presenza delle rispettive famiglie non giova poi al loro rapporto. Allora Alexander decide di prendere in affitto un delizioso appartamento vicino l’ufficio dove rifugiarsi con lei. Va dal padrone di casa e questo gli risponde: “Signor Alexander, mi dia qualche giorno. Prima che io possa darle conferma o meno per l’appartamento devo consultare la Shufa”.
La Shufa. Ecco. Non è un oracolo, ma è l’agenzia nazionale per la tutela della sicurezza dei crediti. In Germania ogni qual volta si stipula un contratto (di qualsiasi tipo s’intende), la controparte ha il diritto di prendere informazioni sulla persona con cui sta trattando, sui suoi debiti e/o crediti. Non pagare una tassa, ma anche una multa o un conto in Germania può voler dire inficiare (per tre anni, poi “la macchia” viene cancellata) la propria credibilità, la propria affidabilità.
Insomma più si è onesti più ci si mantiene alti in “classifica” e più sarà facile chiedere ed ottenere contratti d’affitto, telefonici e di ogni tipo. Quindi, per riprendere l’esempio di sopra, il Signor Alexander avrà molte più probabilità di copulare con la sua amante se non ha mai dimenticato di pagare una multa o una tassa.
Un meccanismo simile è adottato negli Stati Uniti, con il cosiddetto Credit Score, cioè una sorta di classifica che calcola la probabilità che una persona paghi i suoi debiti. Questo calcolo viene effettuato tramite il “merito creditizio”, ottenuto tramite le valutazione che banche e società di carte di credito fanno sui consumatori. In questo caso, l’impiego di punteggi ha reso più disponibile e meno costoso il credito per i consumatori stessi. E noi in Italia che per sistemare i conti privatizziamo Poste Italiane.
AAA cercasi riforma fiscale anche in Italia (no perditempo).