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L’italo-americano Christie in un ingorgo: addio Casa Bianca?

Potrebbe concludersi ancor prima di iniziare la corsa di Chris Christie, il probabile candidato repubblicano alle prossime elezioni presidenziali degli Stati Uniti, accusato di aver creato appositamente traffico e ingorghi per danneggiare un sindaco che non lo sosteneva.

LE EMAIL INCRIMINATE
Lo scandalo che sta interessando il governatore del New Jersey è esploso con la pubblicazione da parte del Wall Street Journal e North Bergen Record di alcune email che riguardano la decisione del Port Authority of New York and New Jersey – organo interstatale di New York e New Jersey che si occupa della maggior parte dei trasporti interregionali – di bloccare per quattro giorni il traffico del George Washington Bridge, il ponte che collega Manhattan al New Jersey.

LA “VENDETTA” DEL GOVERNATORE
Le conversazioni telematiche collegherebbero quanto accaduto a una sua collaboratrice, Bridget Anne Kelly. L’amministrazione dell’esponente repubblicano avrebbe così influenzato la decisione dell’autorità per danneggiare politicamente Mark Sokolich, il sindaco democratico di Fort Lee, una piccola cittadina del New Jersey, che non aveva appoggiato la rielezione di Christie a governatore nel novembre 2013.

LE REAZIONI POLITICHE
Sokholic – obiettivo della “vendetta” politica di Christie – ha chiesto ufficialmente le scuse da parte del governatore del New Jersey. ”Dovrebbero vergognarsi”, ha detto il primo cittadino riferendosi al possibile candidato dei repubblicani alla Casa Bianca e ai suoi collaboratori: ”Hanno agito in maniera incauta e hanno messo in enorme difficoltà i miei cittadini”. La controversa chiusura di alcune corsie del ponte Washington, nell’agosto 2013, provocò molti disagi sul fronte del traffico.

LA DIFESA DI CHRISTIE
Disagi di cui Christie non si sente responsabile e che anzi, scarica sulla sua collaboratrice. “Sono indignato e profondamente rattristato dopo aver scoperto che sono stato ingannato da un membro del mio personale”. Così sostiene in una nota diffusa subito dopo lo scoppio dello scandalo. “Questo comportamento completamente inappropriato e non approvato – si legge nel comunicato – è stato messo in atto a mia insaputa. Le persone coinvolte dovranno rispondere delle proprie azioni”.

LA POLEMICA CRESCE, IL GOVERNATORE RESISTE
Ma è troppo tardi. Ormai Christie è nell’occhio del ciclone, con la stampa americana poco tenera nei suoi confronti. Il più duro è l’Huffington Post, che in virtù delle origini italiane del governatore ha titolato “I Soprano sono tornati in New Jersey”. Ma l’esponente repubblicano – che è stato rieletto con percentuali da record e che nel frattempo ha convocato una conferenza stampa per chiedere scusa – non vuole per ora dimettersi.

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