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Come decolleranno i droni civili in America e in Italia

A fine 2013 la Federal Aviation Administration (Faa) ha scelto Alaska, Nevada, New York, North Dakota, Texas e Virginia per testare e certificare i sistemi a pilotaggio remoto (Apr), per la loro integrazione nello spazio aereo, prevista in Usa già per il 2015. Fino ad allora le prove si svolgeranno in spazi segregati. Le domande giunte alla Faa sono state 25, a dimostrazione del fatto che il settore unmanned è visto da molti Stati come uno dei fattori più interessanti per il rilancio industriale, ma solo 6 sono stati gli enti di ricerca selezionati. Nella scelta – ha fatto sapere l’agenzia – hanno pesato clima, geografia, sicurezza e uso dello spazio aereo. Ciascun team selezionato svolgerà prove diverse e il lavoro interesserà anche Hawaii, Stato dell’Oregon e New Jersey.

STANDARD E PROCEDURE

Nel progetto, lo Stato del Nevada si occuperà di studiare gli standard per gli operatori di aerei senza pilota e i requisiti per la loro certificazione. In particolare, verrà studiato come dovranno evolvere le procedure di controllo dello spazio aereo per gestire i droni. Lo Stato di New York invece studierà come aerei e APR civili possano identificarsi ed evitarsi reciprocamente (il cosiddetto “sense-and-avoid”), in modo da prevenire le collisioni, specie nel congestionato spazio aereo del Nord Est statunitense.

IL REGOLAMENTO ENAC

In Italia la situazione è differente, dal momento che è praticamente impossibile oggi – secondo gli addetti ai lavori – testare gli Apr in maniera estensiva, in assenza di spazi scarsamente popolati e di appositi poligoni. Tuttavia l’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac) ha emanato il 16 dicembre scorso un regolamento sui sistemi a pilotaggio remoto (Sapr) di peso inferiore ai 150 chilogrammi, progettati o modificati per scopi di ricerca, sperimentazione e scientifici.

UN TENTATIVO EUROPEO

Il documento, che entrerà in vigore il 17 febbraio, costituisce in Europa – dicono gli addetti ai lavori – un primo apprezzabile tentativo per l’utilizzo di questi sistemi, anche se, in mancanza di dettagliate caratteristiche tecniche, non può essere al momento utilizzato nella definizione di standard di sicurezza comuni per la navigazione aerea. Oggetto del regolamento, che dimostra l’interesse e l’attivismo dell’Italia in questo comparto, non sono i velivoli senza pilota Uav (categoria ben più ampia, che include anche quei sistemi in grado di effettuare la missione in modalità completamente autonoma, senza l’ausilio del pilota a terra), bensì tutte le piattaforme Apr o Sapr, ad esclusivo uso civile, fino ai 150 chilogrammi di peso.

AREE CRITICHE

In particolare il Regolamento, per i sistemi inferiori ai 25 chili, opera una suddivisione a seconda dell’impiego in “aree non critiche” (fuori cioè da zone congestionate) o meno. Per le prime, viene specificato che i Sapr possono operare fino a 70 metri di altezza, ad un raggio di 200 metri (area denominata V70) e ad una distanza di almeno 150 metri da aree congestionate, con una dichiarazione di rispondenza fatta da parte dell’operatore. Per le operazioni in aree critiche, invece, il Regolamento non specifica le limitazioni, ma per il loro impiego prevede l’autorizzazione dello stesso Enac. Diversamente per i sistemi con un peso superiore ai 25 chilogrammi le operazioni sono possibili solo nell’area “V150”, ovvero fino a 150 metri di altezza, in un raggio di 500 e ad una distanza di almeno 150 metri da aree popolate.

ATTIVITA’ LIMITATA

Nel mondo militare – dove per ragioni temporali e di sicurezza – la normativa è in fase più avanzata, l’impiego di Apr delle stesse dimensioni è consentito di giorno e di notte e in qualsiasi area, anche “critica”, in funzione dell’affidabilità dimostrata in sede di certificazione. Il Regolamento dell’Enac, secondo alcuni addetti ai lavori, rappresenta dunque un primo passo per l’aviazione civile di normare il campo dei velivoli a pilotaggio remoto, ma allo stato  sarebbe “eccessivamente restrittivo”, autorizzando di fatto solo operazioni di volo diurno e in spazi lontani da aree congestionate.

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