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I nuovi domini della Rete contesi tra Google e Amazon

Il 2014 porta una rivoluzione nel mondo di Internet. Presto sul web ci si imbatterà in nomi a dominio con TLD, “top-level domain” (la sigla con cui si fa riferimento al dominio di primo livello che, in URL, segue il punto posto più a destra), diversi da quelli a cui siamo stati abituati fino a questo momento.

TEMPI E COSTI
L’anno scorso Internet ha aperto le porte a domini generici di primo livello permettendo così di creare il proprio spazio sul web a piacimento. Per registrare un dominio generico di primo livello (gTLD) le aziende interessate secondo un articolo su Mashable avrebbero sborsato 185.000 dollari a fronte di un canone annuale pari a 25.000 dollari. A prezzi più contenuti (tra 15 e 100 euro) aziende, professionisti e privati potranno invece registrare nomi a dominio di secondo livello appartenenti ai gTLD già approvati.

I NUOVI DOMINI
A fianco dei suffissi già affermati e che conosciamo, l’Internet Corporation for Assigned Names e Numbers (ICANN) ne ha già riconosciuti 107 tra le 1.930 richieste ricevute negli ultimi due anni. Nel nuovo elenco dell’ente figurano estensioni come .bike, .coffee, .dance, .estate, .fish, .gift, .rich, .holiday, .kiwi,.sexy, .ninja, .pink,  e tanti altri (Leggi qui l’elenco completo da “.academy” a “.zone”). Per la prima volta compariranno inoltre una serie di TLD scritti in caratteri cinesi, arabi e cirillici. L’ente internazionale con sede a Los Angeles ha stimato che l’ampliamento dei domini potrebbe arrivare a includere oltre 1.400 suffissi, ma per poter utilizzare le nuove estensioni bisognerà ancora attendere.

LA CORSA ALLA REGISTRAZIONE
Un articolo sul sito specializzato Quartz svela che la corsa alla registrazione su scala planetaria partirà il prossimo 4 febbraio e sarà gestita secondo il principio del “first come, first served”. A seguito della liberalizzazione dei gTLD avrà inizio poi la fase di General Availability delle prime estensioni durante la quale chiunque potrà farne richiesta. Register.it ha lanciato un servizio di pre-registrazione dei nuovi domini per aggiudicarsi la priorità nei primi istanti di apertura della General Availability relativa al dominio d’interesse.

DOMINI CONTESI
Ma la corsa tra i giganti del mondo i-tech per impossessarsi dei suffissi più strategici è iniziata l’anno scorso. Tra i domini più contesi spicca “.cloud” e a litigarselo sono stati Google, Amazon, Symantec e l’italiana Aruba.
Attraverso la controllata Charleston Road Registry, Google ha richiesto 101 suffissi da “.google”, “.youtube”, “.android”, “.gmail” ad altre più comuni come “.game” e “.blog”.
Microsoft ha spinto per “.xbox”, “.skype”, “.hotmail”, “.office” e .bing”, mentre Cupertino si è accontentato di un più scontato “.Apple”.


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