Quattro mesi per conoscere dettagli e tempi. Ma di fatto la base del nuovo piano modelli per Alfa e Fiat che coinvolgerà gli stabilimenti italiani, è già bene impressa nella mente di Sergio Marchionne. A cui rimarrebbe solo da limare i dettagli.
OTTO MODELLI
Otto modelli tra il 2013 e il 2016. Lo sostiene Paolo Griseri su Repubblica, secondo cui il prossimo 2 maggio in occasione del cda relativo ai conti del primo trimestre 2014, si saprà di più. Si tratterà infatti del primo appuntamento ufficiale all’indomani della fusione totale tra Torino e Detroit.
PIANO ALFA
Secondo fonti sindacali citate da Griseri, nel piano vi saranno significativi aggiornamenti rispetto al progetto annunciato da Marchionne nell’ottobre 2012. All’orizzonte un raddoppio dell’attuale produzione complessiva nazionale, al momento poco inferiore alle 400 mila unità. Rispetto agli otto modelli previsti dal 2012 ad oggi ne è stato realizzato finora solo uno, la 4c prodotta a Modena. E gli altri sette?
MERCATO USA
Sulla falsariga del Duetto, ecco il nuovo spider, costruito in collaborazione con Mazda a Hiroshima. Secondo l’ad è l’unica eccezione alla regola, mentre le altre Alfa saranno assemblate in Italia. Il Suv di Alfa invece verrà realizzato a Mirafiori, si dice su una linea dedicata al marchio del Biscione o passare sulla stessa linea del suv Maserati. Sempre su Mirafori è atteso anche un secondo modello Alfa di media linea. Circa invece l’evoluzione dell’attuale Mito, che oggi nasce nello stabilimento torinese, sarà dirottata su Melfi (o Pomigliano). Due stabilimenti che nelle intenzioni verranno dedicati al cosiddetto segmento B.
CASSINO
Sarà Cassino il polmone della nuova Alfa, con la Giulia, la nuova ammiraglia oltre all’erede dell’attuale Giulietta e ad un ipotetico terzo modello di cui ancora nulla si sa. In programma anche una cabrio della 4c proveniente da Modena, con numeri globali significativi qualora le previsioni dovessero risultare azzeccate: ovvero entro il 2016 la fascia Premium Alfa-Maserati potrebbe produrre tra Cassino e i due stabilimenti torinesi tra le 150 e le 200 mila auto.
ASIA
Ma la vera sfida avverrà in Asia, “il solo continente che ancora non è stato conquistato”, osserva Bianca Carretto sul Corriere della Sera di oggi. E’ chiaro che con tali premesse non avrebbe senso immaginare alleanze con Suzuki (che ad oggi è legata a doppia mandata a Volkswagen). Ma in molti sarebbero pronti a scommettere su un allargamento della cooperazione con Gac, una joint venture attiva dal 2009. Infatti sul mercato cinese lo scorso anno sono state prodotte e vendute 21milioni di vetture. Raggiungendo l’invidiabile risultato che per il quinto anno consecutivo è il mercato più importante del mondo, con un trend di crescita che pare proprio non volersi fermare. Fiat produce in Cina, nello stabilimento di Changsha, ma dovrà essere raddoppiata la rete dei concessionari per consentire prima l’ingresso di Jeep (indiziata numero 1 è Cherokee), e poi del suv e di Alfa. Il vero chiodo fisso dell’ad che sul Biscione punta tutte le fiches.