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Enac svela come farà volare i droni

Sono utilizzati anche per applicazioni in ambienti ostili come monitoraggio di incendi, ispezioni di infrastrutture e di impianti, sorveglianza del traffico stradale o, ancora, compiti di ordine pubblico. Sono i Sistemi aerei a pilotaggio remoto (Sapr), i cosiddetti droni, che l’Ente nazionale aviazione civile presieduto da Vito Riggio e diretto dal dg Alessio Quaranta ha voluto normale tra i primi Paesi in Europa e nel mondo con un regolamento presentato oggi a Roma.

PIÙ MERCATO, MAGGIORE SICUREZZA
La normativa, secondo l’Enac, rispecchia la necessità di assicurare l’impiego di questi mezzi in condizioni di sicurezza. E a questo proposito l’approccio adottato dall’ente è quello di una regolazione proporzionale al rischio posto dalle operazioni di questi mezzi, per i quali si sta aprendo una grossa fascia di mercato, che l’Italia vuole intercettare.

LA REDAZIONE DEL REGOLAMENTO
Durante la presentazione, alla quale hanno partecipato oltre 400 iscritti, sono state evidenziate in particolare le differenze introdotte rispetto alla versione presentata un anno fa. Data l’importanza della materia e le aspettative del settore e degli appassionati, l’approvazione del regolamento è stata preceduta da una fase di consultazione avviata nel dicembre del 2012 e durata tre mesi, nel corso dei quali l’Enac ha ricevuto 453 commenti da organismi istituzionali, dall’Enav, dall’industria, da associazioni di categoria come l’Assorpas, da associazioni aeromodellistiche e da singoli soggetti interessati alle attività Sapr, oltre ad aver organizzato altri tre workshop.

ITALIA ALL’AVANGUARDIA
Questi momenti di confronto sono stati secondo gli addetti ai lavori il frutto di un lavoro dell’intero “sistema”, che consente per il momento all’Italia di essere tutt’altro che indietro nel settore dei droni. Sulle regole di impiego degli aerei a pilotaggio remoto, infatti, “l’Italia è all’avanguardia” secondo il vice direttore generale dell’Enac, Benedetto Marasà, che ha aperto i lavori del workshop di oggi. Il regolamento non è però chiuso ad innovazioni, ma è “uno strumento vivo, che sarà migliorato nel tempo alla luce delle problematiche che potranno emergere dalla sua applicazione” ha spiegato Marasà. L’Italia si è mossa in anticipo nella regolamentazione di questi mezzi con l’Enac che sta già lavorando alla circolare attuativa. A livello internazionale l’Icao, l’Organizzazione internazionale dell’aviazione civile, è intervenuta nel 2011 con una circolare – che sarà sostituita quest’anno – che però tocca solo alcuni aspetti e che non ha la forza di un regolamento. Prima del 2020, quando saranno emendati gli “annessi” necessari, non ci sarà una regolamentazione a livello internazionale.

PRIMA DEGLI USA?
Negli Stati Uniti – ha spiegato Il direttore centrale Standardizzazione sicurezza dell’Enac Enea Guccini – la prima regolamentazione civile per droni sotto i 25 kg uscirà quest’anno. L’obiettivo degli Usa è “integrare pienamente questi mezzi negli spazi aerei entro il 2020” e “diventare leader in questo settore“. Un’ambizione “di cui forse sia l’Ue che l’Italia dovrebbero tenere conto“, ha sottolineato Guccini. Con il regolamento approvato a fine anno, ha concluso Guccini, siamo stati temerari rispetto al resto del mondo. Il primato conquistato dall’Italia non va però perso. “Il drone – ha detto nel suo intervento Pierluigi Di Palma, presidente del Centro Studi Demetra – è il futuro del trasporto aereo” e proprio l’ampliarsi delle sue applicazioni “rende più che mai necessario, per un sistema che tende alla sicurezza, sviluppare delle regole“. Che, nelle intenzioni dell’Enac, non intendono frenare la crescita del settore ma garantire che questo avvenga in sicurezza, applicando un criterio di gradualità. Così le regole sono diverse a seconda che si tratti di Sapr, destinati ad essere utilizzati in operazioni specializzate, o di aeromobili a uso sportivo e ricreativo.

LE CRITICITÀ DEI DRONI
E tra i Sapr si è operata la distinzione tra i mezzi con peso al di sotto dei 25 kg e quelli con peso uguale o superiore, con regole “proporzionali alla criticità del loro utilizzo“, ha spiegato Carmine Cifaldi, direttore Regolazione certificazione prodotti aeronautici dell’Enac. Tra gli aspetti presi in considerazione anche quello relativo alla tutela della privacy, con l’Autorità garante di settore – presente al workshop con Cosimo Comella – che ha lavorato con l’Enac per mettere a punto alcune disposizioni (in particolare l’articolo 22 del regolamento) ad hoc: “Chi opera con Sapr – ha detto – Comella – deve porsi il problema di farlo rispettando le norme sulla privacy“.

I TEST IN PUGLIA
Giuseppe Acierno, amministratore unico aeroporti di Puglia, ha illustrato la recente iniziativa degli Aeroporti di Puglia di creare all’aeroporto di Taranto-Grottaglie un Flight Test Center, che si occuperà anche dei mezzi aerei a pilotaggio remoto.

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