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Tutti gli screzi tra Hollande e Vaticano

Senza première dame e con la mente probabilmente occupata da altre questioni, François Hollande sarà venerdì 24 a Roma per incontrare il Papa. E’ la prima volta che il capo dello Stato francese sarà ricevuto in udienza privata da Francesco. I temi sul tavolo sono tanti, e toccano per lo più quei princìpi cosiddetti non negoziabili che nella laica Francia hanno visto una battaglia (a tratti intensa) tra Stato e Chiesa. E’ probabile, però, che come fatto da Barack Obama in alcuni suoi recenti discorsi pubblici, Hollande cercherà di mettere in rilievo la “svolta” impressa dal Pontefice argentino circa la povertà. “Il suo aiuto può essere prezioso”, ha fatto sapere l’Eliseo, benché l’imbarazzo per lo “scontro” sulla crisi siriana non sia ancora stato dimenticato.

LO SCONTRO SULL’ABORTO

Ma i temi di frizione sono molti. Domenica scorsa, a Parigi ha avuto luogo una nuova marcia per la vita, alla quale avrebbero – secondo gli organizzatori – preso parte almeno quarantamila persone. Erano presenti anche alcuni deputati spagnoli, protagonisti della battaglia inaugurata dal ministro della Giustizia di Madrid, Alberto Gallardon, volta a restringere ulteriormente le possibilità di interrompere la gravidanza. Un testo che, ha detto proprio ieri il ministro della Sanità francese, Marisol Touraine, “ci farebbe tornare all’età della pietra, una regressione senza precedenti”. Obiettivo del ministro Touraine è la difesa del progetto di legge volto a liberalizzare sempre di più la possibilità di abortire. In testa al corteo di domenica scorsa, c’era anche l’arcivescovo di Lione, il cardinale Philippe Barbarin.

LA QUESTIONE DEL MARIAGE POUR TOUS

Il primo capitolo dello scontro tra la Chiesa e lo Stato francese risale all’inizio del mandato di Hollande. Si tratta del mariane pour tous, il matrimonio aperto anche alle coppie omosessuali, cavallo di battaglia del successore di Sarkozy e della ministra Taubira. Anche in questo caso, grandi manifestazioni di piazza, ma alla fine il progetto diventò legge e i vescovi invitarono a “proseguire il dialogo”. Così si esprimeva il presidente del consiglio “Famiglia e società” dell’episcopato nazionale, mons. Jean-Luc Brunin, vescovo di Le Havre. L’intento era di sanare le divisioni anche all’interno del mondo cattolico, tra nettamente contrari al mariage pour tous e possibilisti.

LA CARTA DELLA LAICITA’ IN TUTTE LE SCUOLE

Il nuovo tema di scontro è il disegno di legge per la parità uomo-donna che, come scrive il Corriere della Sera, è fortemente voluto dal ministro Najat Vallaud-Belkacem. Tra le misure previste c’è quella di incoraggiare gli uomini a prendere il congedo di paternità. Di sicuro, avrà meno impatto rispetto alla “Carta della laicità” fatta diffondere in tutte le scuole per volontà del ministro dell’Educazione, Vincent Peillon. Nel manifesto, si ricorda che “la Repubblica è laica” e che “la laicità della scuola offre agli studenti le condizioni adeguate per forgiare la propria personalità, esercitare il libero arbitrio e formarsi alla cittadinanza”. Inoltre, si raccomandava il ministro, “tutto il personale è tenuto a trasmettere agli studenti il senso e il valore della laicità, come pure degli altri principi fondamentali della Repubblica, nonché a vigilare sulla loro applicazione nel contesto scolastico”.

I DISSIDI SULLA CRISI SIRIANA

Ma è sulla crisi siriana che probabilmente il Papa e Hollande avranno molto di cui parlare. Alla fine dell’estate, quando sembrava che tutto portasse inevitabilmente allo scontro armato, con l’intervento di una coalizione guidata dagli Stati Uniti nel paese governato da Assad, il Papa prese una posizione netta contro tale prospettiva. Angelus durissimo pronunciato in piazza San Pietro, veglia di preghiera per la pace, digiuno. Mobilitazione di ogni canale diplomatico della Santa Sede, contatti frequenti con la nunziatura a Damasco. Dall’altra parte della barricata, proprio la Francia di Hollande, probabilmente il paese europeo più determinato a bombardare la Siria. Ancor più di Washington. Uno screzio, tra Vaticano e Parigi, che il presidente socialista cercherà di sanare venerdì nei trenta minuti di colloquio che Francesco gli concederà nella Biblioteca del Palazzo apostolico.

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