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Le “amnesie” di Onorato (Marchini) e i biscotti all’anice di Marchese

Alessandro Onorato, ai tempi dell'UDC, prima di approdare nella lista Alfio Marchini
Alessandro Onorato, ai tempi dell’UDC, prima di approdare nella lista Alfio Marchini

Alcuni giorni fa ho ricevuto questa lettera strappa-lacrime, o per dirla alla Maccio Capatonda una lacrima-strappa lettera, firmata da Alessandro Onorato, già “delfino” di Pierferdi Casini, ora capogruppo di se stesso e del suo mentore politico (l’ing. Alfio Marchini) in seno all’aula Giulio Cesare del comune di Roma, dove è sbarcato per la seconda volta forte degli oltre 4 mila voti conquistati dopo essersi svestito del blazer UDC e aver indossato la t-shirt a manica corta da “civico” capitolino.

Come in “Viva l’Italia“, il bellissimo film di Michele Placido, anche Onorato deve aver sbattuto (forse) la testa su qualche stipite dell’aula, perché dopo aver sposato insieme a Marchini la via della “discontinuità” (quindi l’opzione Marino) a distanza di 7 mesi dal ballottaggio, adesso amoreggia (politicamente parlando) talvolta anche con il centro-destra di Alemanno e soci.

Eppure in quei giorni che hanno preceduto la data del 9 giugno 2013, quando Ignazio Marino vinse al ballottaggio su Gianni Alemanno (sindaco uscente), conquistando tra l’altro 15 municipi su 15 (incluso il “XV” da sempre feudo del centro-destra, per appena 600 voti, per il tradimento politico accertato di frange del mondo della stessa destra), non si poteva parlare nelle stanze di Marchini&Onorato se non del medico-politico Ignazio Marino. Chi meglio di lui. Chi, se non lui. Alemanno era il “monatto”, non poteva rappresentare assolutamente la discontinuità (a sentire i marchiniani).

Oggi, pertanto, devono stare zitti e ad Onorato consigliamo di fare un viaggio della memoria, perché o ce l’ha corta o, forse, peggio ancora, la perde quando è meglio perderla, per fini politici. Marchini si è presentato a noi come un civico, come un puro, ma alla fine la sua storia (la famiglia è sempre stata di sinistra) è venuta fuori, tradendo chi, come noi, l’aveva scelto perché credevamo potesse rappresentare l’unica via possibile al centro-sinistra o centro-destra. Ma quando si è arrivati al ballottaggio, anche lui si è ricordato che forse era meglio seguire Marino (la discontinuità come la definì lui) piuttosto che Alemanno (ovvero il passato).

Sai perché me lo ricordo, caro Alessandro Onorato? Perché il giorno della conferenza stampa ero ad un metro dall’ingegnere e ho ancora il video sul mio iphone ed anche perché, quando passai a salutarti all’EUR, durante l’ultima riunione pre-ballottaggio, mi guardasti quasi stizzito, perchè ti comunicai all’orecchio la volontà di Giovanna Marchese (candidata al consiglio comunale con te nell’abbinamento del “voto di genere”) di seguire il “cuore” del proprio elettorato. Perché in politica bisogna sempre essere coerenti, forse tu te lo sei dimenticato. Noi no e la risposta di Marchese Bellaroto (oggi presidente CNA commercio) alla tua lettera è da Golden Globe.
Ultima annotazione: non capisco la tua battuta “sfortunata” (caro Alessandro) sul ruolo dei medici di base. Mio padre era medico (ricercatore) e ha salvato tante vite umane. Tu cosa hai salvato in questa nostra città? Se non riempirci di inutili hashtag da campagna elettorale. Peccato che sia finita da 7 mesi, ma evidentemente non ci stai proprio con la testa, permettimi la battuta. Consiglio d’amico: investi di più nella coerenza politica e un pò di meno nel marketing. Sul marketing sei molto bravo, sulla coerenza politica, secondo me, hai molto da recuperare. Soprattutto alle prossime politiche, dove sarà un piacere incontrarti.

Cara Amica, Caro Amico,

Il mio pensiero va, con grande rispetto, a chi ha votato Ignazio Marino.
Credo che la stragrande maggioranza lo abbia fatto perché era il candidato del Pd e di Sel – insomma del centro sinistra in genere – mentre una minima parte perché era convinta che potesse rappresentare una novità.
Chissà, sarà stato lo zainetto, la bici o quell’aria stralunata con la bocca quasi sempre aperta e gli occhi, spesso roteanti, all’ insù… un bambino in un corpo d’adulto. Chi è più nuovo di lui? Nessuno.
Fatto sta che, dopo il disastro di Alemanno, è arrivato il colpo di grazia.
La domanda è questa: Quanto ancora si sceglierà in base all’appartenenza partitica e non in base al reale valore della persona? Quanto ancora si preferirà il candidato che fa finta di andare in bici, anche se da Senatore ha sempre girato con l’auto blu? Che promette ciò che è evidente che non potrà mantenere, dal reddito di cittadinanza a chi è disoccupato ai 700€ al mese a chi non ha una casa?
La prossima volta, primarie finte a parte, speriamo che Bettini, Zingaretti e Gasbarra scelgano qualcosa di meglio. Peccato però che la prossima volta il loro candidato non vincerà neanche contro il gatto di casa mia, perché così funziona dopo un disastro. Solo che noi non metteremo un gatto e neanche un medico di base.
Alesandro Onorato – consigliere comunale lista Marchini al comune di Roma
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Purtroppo l’hai votato e fatto votare al ballottaggio anche tu, Marchini e i vostri altri. Oggi caro Alessandro, fossi al posto vostro, quanto meno conterei fino a 10 prima di scrivere o parlare, e credimi, ti rispondo senza acredine e senza rimpianti la mia scelta è stata difficile, ma per fortuna oggi mi permette equidistanza! Ma oggi non permetterò di utilizzare  i miei voti, per chi raccoglie firme in nome di Marchini, che si è presentato a Roma con un grande cuore che sapeva di buon biscottino appena sfornato, con  il coraggio di pescare nei comitati cittadini, normali esseri come me, per, poi, proporsi ai contendenti romani in “discontinuità” conclamata con il passato….appoggiando chiaramente agli occhi di tutta la città la candidatura di Marino…Per poi oggi, strano da comprendere, attaccarlo a tutto tondo!  Comportamento che deve far riflettere chi, con un po di sensibilita’ha a cuore le sorti della città,  e sognerebbe di non vederla più’ dilaniata dai grandi interessi dei soliti noti, che ancora oggi sponsorizzano la politica solo ed esclusivamente per asservirla poi ai loro interessi. Oggi, quindi, parola d’ordine con il cuore/biscottino  “Tutti contro Marino”, che importa se pochi mesi prima è stato eletto proprio con quei voti e con quei biscottini….forse pensate che i romani abbiano tutti la memoria corta!!

Giovanna Marchese (ex candidata con la lista Marchini al consiglio comunale di Roma).

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